Mourinho rispolvera il rumore dei nemici: “Bugie su di me, non sono uno str…. “
José Mourinho ne ha per tutti. Ancora una volta. E se gli spifferi di spogliatoio hanno lasciato filtrare la durezza dello sfogo nei confronti della squadra presa a sberle e umiliata in Norvegia lui serra la porta sbattendola in faccia alle critiche. Sente il rumore dei nemici, un brusio che non lo ha mai abbandonato, nemmeno quando era o al Tottenham dove i rapporti con buona parte della rosa non erano idilliaci perché i calciatori non tolleravano il suo atteggiamento martellante, continuamente critico nei confronti della squadra. O ancora all'Inter, quando si rese autore di un'altra arringa dello stesso tenore post Bodo/Glimt.
A un giornalista addirittura negò la risposta: "Non la meriti". allora replicò a muso duro e fa lo stesso nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Napoli. Annuncia subito che andranno in campo "gli stessi undici che hanno giocato contro la Juventus" poi parte all'attacco e spara nel mucchio. Alza fuoco di sbarramento per difendere se stesso e prende una posizione pubblica molto netta a favore della proprietà attuale dei Friedkin.
C'è tanta gente che ride di quello che ha fatto la Roma – ha ammesso il tecnico portoghese -. I Friedkin hanno ereditato tanti errori fatti dagli altri, così come Tiago Pinto. La proprietà ha speso tanto per rimediare a quegli errori, e c'è gente che ride. Alcuni ridono con le tasche piene di soldi. Quando qualcuno scrive la bugia che Mourinho non è contento mente. Mourinho, come tutti gli altri allenatori, vuole più giocatori, vuole una rosa di livello più alto. Ma Mourinho non è uno str****. Mourinho ha grande rispetto dei Friedkin e di Tiago Pinto.
Il riferimento all'operato della dirigenza, la levata di scudi anche rispetto alla precedente direzione societaria serve a Mou per fare chiarezza. Non può permettere che si cristallizzi l'immagine di un tecnico che (è già) in dissidio con i vertici del club e soprattutto l'idea che le sue sortite senza peli sulla lingua lo rappresentino come uno spacca-spogliatoio.
Stiamo costruendo una rosa, in alcuni reparti non abbiamo valide alternative, perché nasconderlo? I Friedkin stanno facendo il possibile. L'unico responsabile della sconfitta di giovedì sono io, nessun altro, perché ho fatto giocare una squadra che aveva grande rischio di perdere la partita, ma non pensavo a un disastro del genere. L'ho fatto per la paura degli infortuni, del campo, del clima, per le troppe partite. L'ho fatto pensando che dovremo giocare col Napoli, col Cagliari e col Milan e ho sbagliato.