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Mourinho ossessivo e geniale: perché la Roma si allena con un maxischermo in campo

I primi giorni di ritiro della nuova Roma targata José Mourinho sono stati caratterizzati dalla presenza di due strumenti innovativi e tecnologici come un maxischermo piazzato all’interno del campo di allenamento e un drone che riprende tutte le sedute alle quali partecipano i giocatori giallorossi. Tutto studiato con uno scopo preciso.
A cura di Valerio Albertini
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A Roma hanno iniziato a conoscere il metodo di lavoro di José Mourinho. In realtà, a scegliere cosa far vedere del modo in cui sta affrontando il suo primo ritiro da allenatore giallorosso, è lo stesso Special One, visto che una delle caratteristiche principali dei suoi primi giorni a Trigoria è il fatto che da lì escano pochissime informazioni. Il ritiro della Roma è blindato, l'ex allenatore del Tottenham ha voluto che le sue prime due amichevoli, contro Montecatini e Ternana, si disputassero a porte chiuse, attirandosi anche qualche ira, come quella di Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) e Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), che hanno accusato la Roma di limitare il diritto di cronaca e il pluralismo dell'informazione.

Mourinho, spalleggiato dai proprietari Dan e Ryan Friedkin, però, va dritto per la sua strada e concederà l'accesso ai giornalisti e alle telecamere soltanto nella terza partita in programma, quella contro la Triestina prevista per mercoledì. Questa non è l'unica novità voluta dallo Special One, che ha preteso la presenza di un maxischermo sul campo d'allenamento e l'utilizzo di un drone, strumenti innovativi e tecnologici scelti per non tralasciare nemmeno un dettaglio.

I vantaggi del maxischermo: videoanalisi in campo

La decisione di utilizzare sia il maxischermo sia il drone deriva dalla volontà di evitare le classiche riunioni video all'interno di una stanzetta, che risultano statiche e difficilmente vengono seguite fino in fondo dai calciatori. Con le modifiche volute e appoggiate dalla proprietà, Mourinho ha la possibilità di far vedere le immagini di cui ha bisogno sia prima, sia durante, sia dopo gli allenamenti. Sullo schermo, infatti, vengono proiettate immagini relative a partite dello scorso campionato, come Sampdoria-Roma, match perso 2-0 dalla squadra di Fonseca. In questo modo, l'allenatore ha la possibilità di mostrare immediatamente sul campo ciò che si aspetta dai propri giocatori, curando subito gli errori e spiegando cosa deve essere migliorato. Lo schermo aiuta anche nella spiegazione degli esercizi proposti, poiché lo Special One lo utilizza anche per far capire concretamente come vuole che i suoi ragazzi approccino un determinato tipo di allenamento.

L'importanza del drone per riprendere tutto

Questo strumento, tanto di videoanalisi quanto di spiegazione, si integra perfettamente con il drone. Questo si presenta personalizzato con il logo della Roma, il lupetto di Piero Gratton e la scritta 1927 su tinte giallorosse e sta accompagnando i giocatori capitolini in ogni seduta di allenamento. Il drone, silenziosissimo per non disturbare il corretto svolgimento degli esercizi, riprende quanto accade sul campo e invia le immagini al maxischermo che le proietta in tempo reale, dando la possibilità a Mourinho di far vedere immediatamente ai giocatori cosa sta andando bene e cosa no durante l'allenamento. I due nuovi strumenti di cui è dotata Trigoria influiscono positivamente sull'apprendimento dei calciatori che, potendo rivedere e curare l'errore poco dopo averlo commesso, hanno la possibilità di immagazzinare meglio e più velocemente le informazioni fornite loro dal tecnico.

Rispetto al maxischermo, inedito in Italia prima del ritorno del portoghese, nel nostro Paese il drone era già stato utilizzato da colui che probabilmente sarà il rivale maggiore di Mou nella prossima stagione, quel Maurizio Sarri oggi allenatore della Lazio.

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