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Mourinho in lacrime dopo aver portato la Roma in finale di Europa League: crolla davanti ai tifosi

José Mourinho ha portato la Roma in finale di coppa per il secondo anno consecutivo: l’Europa League dopo la Conference. Alla fine del match di Leverkusen il tecnico portoghese è visibilmente emozionato.
A cura di Maurizio De Santis
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José Mourinho ce l'ha fatta ancora una volta, trascinando la Roma alla seconda finale di coppa continentale consecutiva. L'anno scorso i giallorossi trionfarono in Conference League, adesso hanno la possibilità di fare il bis in Europa League. L'appuntamento è per il 31 maggio alla "Puskas Arena" di Budapest, quando andrà in scena l'ultimo atto per il trofeo. Quando il tecnico

José Mourinho ha portato la Roma in finale di coppa per il secondo anno consecutivo, questa volta in Europa League.
José Mourinho ha portato la Roma in finale di coppa per il secondo anno consecutivo, questa volta in Europa League.

A fine incontro, dopo una lunga sofferenza sul campo del Bayer Leverkusen (0-0), il tecnico portoghese è apparso visibilmente emozionato: gli è scappata una lacrime per qualche attimo, ha reso l'onore delle armi abbracciando Xabi Alonso, ha stretto il pugno ed esultato con forza, è andato nei pressi del settore dei tifosi capitolini e ha urlato con loro tutta la felicità per una partita di sacrificio e per l'ennesimo grande risultato ottenuto, ha allargato le braccio e sorriso.

"La mia preoccupazione non è essere nella storia della Roma, ma aiutare i ragazzi a crescere e fare qualcosa di importante e portare gioia ai romanisti che mi hanno dato tanto fin dall’inizio", basta questa frase per spiegare – ammesso che serva ancora farlo – chi è Mou e cosa può essere capace di fare con i suoi calciatori.

L'esultanza del tecnico portoghese nei pressi del settore dei tifosi giallorossi.
L'esultanza del tecnico portoghese nei pressi del settore dei tifosi giallorossi.

È la nona finale a livello professionale per lo Special One, contando anche le sfide di Supercoppa europea: 3 in Europa League (Porto e Manchester United oltre ai giallorossi), 2 in Champions (Porto e Inter), 1 in Conference League (Roma), 3 in Supercoppa Europea (Porto, Chelsea, Manchester United). Il bilancio è di 5 vittorie e 3 sconfitte. La statistica racconta anche che è l'unico allenatore della storia ad aver raggiunto almeno una volta la finale di tutte le competizioni Uefa per club.

Pragmatica, pronta a combattere e a dare tutto. Così ha disegnato, a propria immagine e somiglianza, la squadra che s'è battuta fino allo stremo in casa del Bayer. Un tiro in porta, percentuale di possesso palla nettamente inferiore (40%): ai giallorossi sono bastati per resistere in trincea e custodire la vittoria per 1-0 dell'andata.

"Tutti ci aspettavamo un salto di qualità quando abbiamo saputo che sarebbe arrivato – le parole a caldo di Pellegrini, subito dopo la qualificazione strappata con lo 0-0 in Germania -. Credo che lui sia l’artefice di questa identità che ha la squadra. Mourinho è diverso in tutto dagli altri, sa far percepire l’importanza della partita e ognuno sa cosa fare in fase di possesso e non possesso. Quel che lui ci ha dato, si vede".

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