Mourinho ha tenuto addosso un microfono nascosto per paura dell’arbitro: “Ho registrato tutto”
Un microfono addosso. José Mourinho l'ha tenuto con sé da quando ha lasciato lo spogliatoio della Roma a Monza e per tutta la durata della partita, compreso nel momento del rientro al termine dell'incontro. Perché lo ha fatto? "Per proteggermi", dice in conferenza stampa rivelando ai giornalisti di aver registrato ogni cosa. Non spiega chiaramente la motivazione reale alla base di quella scelta che stupisce, ma non è difficile intuire cosa possa averlo spinto.
Basta fare riferimento al commento molto duro nei confronti dell'arbitro Chiffi e a un altro precedente che lo ha toccato direttamente: il botta e risposta con il quarto uomo, Marco Serra, deferito dalla Procura federale per l'atteggiamento e le parole rivolte allo Special One durante Cremonese-Roma. Per quell'incidente a Mou vennero inflitte due giornate di squalifica: inizialmente sospese, gli furono successivamente confermate anche al netto della posizione di Serra. "Adesso è colpevole, ma le due partite che ho saltato non ce le danno indietro".
Due situazioni apparentemente slegate tra di loro, quelle di Chiffi e Serra, ma che trovano un comune denominatore nella diffidenza del tecnico portoghese nei confronti di alcuni fischietti. Ecco perché sottolinea il concetto: "Sono andato alla partita con un microfono, ho registrato tutto da quando sono partito nello spogliatoio a quando sono rientrato. E così è, mi sono protetto".
In buona sostanza, dopo essere rimasto scottato personalmente, prende le dovute precauzioni: forse teme che gli vengano attribuite espressioni mai pronunciate o, peggio, che ne vengano taciute delle altre con la complicità di mancate registrazioni.
E allora ha deciso di tutelarsi da sé. Ha agito in maniera preventiva, sapeva già chi era il fischietto che avrebbe trovato di fronte a Monza. Una paio di frasi pronunciate in diretta tv, durante le interviste dopo il pari coi brianzoli, sono molto chiare.
La Roma non ha la forza che hanno anche altre società per opporsi a certe designazioni – le parole del tecnico -. Anche se a volte mi sembra che non ne abbia nemmeno la voglia. Chiffi è uno degli arbitri più scarsi che abbia mai incontrato in carriera. Me ne sono andato per non prendere un rosso… con lui può succedere. E non volevo lasciare la squadra da sola in vista della sfida con l'Inter che è un avversario forte. Confesso che stasera sono sceso in campo con il microfono. Ho registrato tutta la gara. Non sono uno stupido, mi sono protetto".