Mourinho ha insegnato ai suoi giocatori una regola che neanche gli arbitri sapevano: è poco sportiva
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Quanto José Mourinho sia attento ai particolari, a quei piccoli dettagli che possono fare la differenza ad altissimo livello tra vittoria e sconfitta, lo dimostra l'intera sua carriera, fatta di successi a ripetizione. Lo Special One non lascia nulla al caso, sia in campo che in spogliatoio e nei rapporti con media e tifosi, consapevole che prendersi vantaggi ovunque è la strada per vincere. È esattamente questo il senso del racconto fatto da John Terry e risalente ai tempi del Chelsea: Mourinho diede un ordine ben preciso ai suoi calciatori qualora si fossero trovati in una situazione specifica, in modo da sfruttare a proprio vantaggio una regola poco conosciuta. Così poco conosciuta che neanche gli arbitri la sapevano, come si evidenziò quando capitò l'occasione perché venisse sfruttata.
Terry, oggi 43enne e responsabile del settore giovanile dei Blues, ha giocato in due periodi diversi alle dipendenze di Mourinho, vincendo tre titoli di Premier League: due consecutivi tra il 2004 e il 2006, poi un altro nel 2015 dopo il ritorno dell'attuale tecnico della Roma a Stamford Bridge. L'aneddoto svelato qualche tempo fa dall'ex difensore risale proprio a quest'ultimo periodo: il 60enne portoghese informò il suo capitano di una regola che la sua squadra avrebbe potuto mettere a profitto alla bisogna, peraltro non esattamente in maniera sportiva.
![José Mourinho col suo ex capitano John Terry: l'asse tra i due al Chelsea era fortissimo](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2023/12/terry-mourinho.jpg)
Il succo della dritta era che nel caso il Chelsea stesse vincendo di misura, c'era un metodo di far passare il tempo in maniera ostruzionistica e tuttavia a prova di regolamento, senza che l'arbitro potesse farci niente: l'input dato a Terry e al suo compagno centrale di difesa Gary Cahill era quello di scontrarsi l'uno con l'altro e di cadere a terra. Intervenuto a beIN Sports, Terry ha raccontato che – quando capitò l'occasione e lo fecero – un arbitro non era a conoscenza del fatto che la regola stabiliva che entrambi i giocatori non potessero uscire dal campo in caso di scontro tra di loro.
"Solo vincere. Non gli importava di nient'altro, faceva di tutto per ottenere un vantaggio – ha raccontato l'ex nazionale inglese – Ricordo che la regola era che se eravamo in vantaggio per 1-0 e la palla veniva lanciata in area… se due difensori saltavano insieme e dopo cadevano entrambi a terra, non dovevi uscire dal campo. Quindi negli ultimi 10 o 15 minuti, diceva a me e Gary Cahill: ‘Quando la palla entra nell'area, assicuratevi di scontrarvi l'uno con l'altro e di andare entrambi a terra perché non potete uscire'".
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"Non avevamo mai sentito parlare di quella regola. Quindi la palla arriva in area negli ultimi 10 minuti, la allontano di testa, Gary va giù e penso: ‘È meglio che vada giù'. Così mi sono buttato a terra e l'arbitro ha detto: ‘Voi due fuori dal campo'. Ho detto: ‘No, non è la regola, chiedi al guardalinee' – ha continuato Terry, spiegando che il direttore di gara in quella circostanza dovette accettare che loro ne sapessero più di lui – Mourinho era così avanti con quei piccoli dettagli e stiamo parlando di piccoli margini e i migliori allenatori trovano quei piccoli margini. Incredibile".