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Mourinho ha convinto Abraham con una sola telefonata: “Preferisci il sole o la pioggia?”

Una telefonata del portoghese in estate ha convinto l’attaccante a vestire la maglia della Roma. Abraham ha ammesso di aver avuto tanti dubbi a lasciare la Premier League e che solo la fiducia di Mourinho lo sta ripagando: “In poche settimane con lui ho imparato tanto quanto in tutta la mia vita”. L’arrivo di Tuchel ha messo fine alla sua esperienza decennale al Chelsea ma grazie ai gol e alle prestazioni positive con i giallorossi si è guadagnato la convocazione in nazionale inglese dopo un anno di assenza.
A cura di Andrea Lucia
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In un'intervista al The Guardian, l'attaccante della Roma ha rivelato il modo con cui José Mourinho lo ha convinto a vestire la maglia giallorossa. "Un giorno, la scorsa estate, mi squillò il telefono. Risposi… Era Mourinho. Mi disse: «Vuoi goderti un po’ di sole o stare sotto la pioggia?»". Abraham ha dichiarato di aver avuto diverse offerte da altri club ma proprio quella telefonata con il portoghese ha sciolto tutti i suoi dubbi. Ancora oggi ricorda con un sorriso quell'aneddoto e alla fine, a distanza di pochi mesi, è stata la migliore decisione che potesse prendere: "In poche settimane con lui ho imparato tanto quanto in tutta la mia vita".

Il bomber inglese non ha nascosto la volontà che aveva di rimanere in patria e continuare a giocare in Premier League. Il cambio di vita non è stato semplice: "È stato un periodo delicato, c’erano nervi saldi da mantenere e cambiare Paese è sempre una cosa coraggiosa da fare. Sono arrivato a un punto in cui dovevo fermarmi e parlare con me stesso. Volevo allenarmi e lo stavo facendo per me, per migliorarmi. Ho imparato a conoscere me stesso e penso che questo abbia rafforzato la mia mentalità. Ho capito che dovevo mettermi alla prova". Così la scelta di cambiare aria di cui non si è pentito affatto: "Lo consiglierei ai giovani giocatori inglesi. Direi loro di non aver paura. Impari tanto su te stesso. E’ dura, ma mi ci sto abituando".

Abraham ha parlato anche del poco spazio che aveva con la maglia del Chelsea dopo l'avvicendamento in panchina tra Lampard e Tuchel a metà della stagione 2020/2021: "Segnavo, venivo da una tripletta e, ovviamente, quando arriva un nuovo allenatore le cose cambiano. Penso che fasi come questa debbano capitarti per farti capire davvero cosa sia il calcio. Non puoi essere sempre sulla cresta dell'onda. In quei momenti ho capito che dovevo essere ancora più affamato". L'attaccante classe '97 ha esordito con i Blues nel 2016, all'età di diciannove anni, per poi essere mandato a giocare in prestito al Bristol, allo Swansea e infine all' Aston Villa. Tornato a Londra, con il Chelsea ha collezionato oltre 80 presenze e segnato 30 gol, 4 dei quali in Champions League.

Con la Roma ha realizzato quattro gol e tre assist nelle dieci partite ufficiali disputate fin qui tra Serie A e Conference League. Il dato che fa più effetto sono le sei traverse colpite. Questi numeri hanno spinto il ct dell'Inghilterra, Gareth Southgate, a richiamarlo dopo un anno in nazionale per le partite di qualificazione ai Mondiali contro Andorra e Ungheria. Ora Abraham si dice determinato a continuare su questa strada: "Voglio essere nella lista dei migliori al mondo quando si parla di attaccanti: questo è il mio obiettivo e non mi fermerò finché non lo avrò raggiunto".

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