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Mourinho e il suo staff spiazzati dall’ultima pretesa di Friedkin alla Roma: un gesto “sgradevole”

José Mourinho ha lasciato la Roma dopo l’esonero ed è rimasto spiazzato dall’ultima pretesa dei Friedkin. Hanno dovuto svuotare subito armadietti e uffici di Trigoria per lasciare spazio a De Rossi.
A cura di Fabrizio Rinelli
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L'esonero di José Mourinho da allenatore della Roma che ha di conseguenza lasciato spazio all'avvento del nuovo tecnico Daniele De Rossi continua a portarsi con sé una scia di retroscena che raccontato di un clima sempre più teso a Trigoria. Il tecnico portoghese era stato convocato martedì scorso alle 8 da Dan e Ryan Friedkin che di fatto gli hanno comunicato la propria decisione presa non benissimo dallo stesso Mou che con la proprietà ha poi acceso una forte discussione con parole grosse. La ricostruzione del Corriere dello Sport quest'oggi fa inoltre luce proprio sulle tensioni vissute tra Friedkin e Mourinho in quel turbolento martedì 16 gennaio.

Senza perdere ulteriore tempo hanno subito comunicato a Daniele De Rossi se fosse disponibile a prendere in mano la Roma. Alla risposta positiva di DDR i Friedkin si sarebbero così attivati immediatamente a Trigoria chiedendo a Mourinho e al suo staff di portare via immediatamente la propria roba da uffici e spogliatoi. Quasi a voler cancellare ogni traccia dello Special One mancando forse un attimino di quel tatto che in queste occasioni non fa mai male trattandosi di un licenziamento. Un gesto che il quotidiano ha fatto sapere di essere stato definito sgradevole negli ambienti di Trigoria da testimoni presenti.

Mourinho e il suo staff con la squadra della Roma.
Mourinho e il suo staff con la squadra della Roma.

Subito dopo l'esonero comunicato a Mourinho e a tutto lo staff, i Friedkin hanno preteso che gli uffici di Trigoria e gli spogliatoi venissero svuotati al più presto per lasciare il posto ai sostituti. Una non solo formale prima del volo per Londra partito ieri, ma anche per dare immediatamente nelle mani di De Rossi la squadra senza sentire inevitabilmente sulle spalle la pressione di dover prendere un'eredità pesantissima come quella lasciata da Mourinho. Sta ai Friedkin ora capire se questa decisione possa portare i frutti sperati e quella qualificazione in Champions che a prescindere dai risultati in classifica dovrà essere accompagnata anche da cessioni per un totale di 50 milioni di euro.

De Rossi ha di fatto tra le mani un duplice ruolo in questo momento mentre attende che la società trovi un nuovo ds per sostituire Tiago Pinto. A DDR sarà chiesto anche di aumentare ulteriormente il valore di alcuni giocatori poiché entro il 30 giugno la Roma dovrà incassare un bel po' di denaro per rientrare nei paletti del fair play finanziario. Entro il 30 giugno dovranno di fatto entrare 50 milioni di euro nelle casse giallorosse e la cessione di Vina per quasi 10 milioni potrebbe già essere un primo passo.

I giocatori esperti non hanno molto mercato in questo momento visto che in molti sono già over 30 e di certo non si può pretendere dalla loro eventuale cessione una cifra enorme. Dybala ha poi una clausola e Lukaku è in prestito quindi il sacrificio dei giovani, un po' come accaduto per alcuni elementi del vivaio giallorosso lo scorso anno, potrebbe essere necessario.

Da questo punto di vista il lavoro di Mourinho è stato però inappuntabile dato che ha fatto esordire con continuità diversi gioielli del settore giovanile della squadra capitolina sapientemente guidata dalla gestione De Rossi padre capace di centrare numerosi successi. Di Mourinho di fatto è rimasto ora solo un ricordo e quella coppa, la Conference League, gelosamente conservata nella bacheca della Roma e che di fatto non potrà mai far dimenticare gli anni vissuti al fianco dello Special One.

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