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Mourinho e il suo più grande errore: “L’ho fatto una volta e ho perso. Devi andare col migliore”

José Mourinho ha raccontato un errore che non rifarebbe mai: è il contrario di quello che ha fatto Ancelotti nella finale di Champions League vinta dal Real Madrid sul Borussia Dortmund.
A cura di Paolo Fiorenza
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Josè Mourinho ha vissuto gli ultimi giorni in maniera frenetica: sabato scorso era a Wembley per commentare la finale di Champions League per TNT Sports, due giorni dopo a Istanbul per essere presentato in pompa magna e davanti ad un pubblico straboccante come nuovo allenatore del Fenerbahce. Durante il suo commento della finale vinta dal Real Madrid sul Borussia Dortmund, allo Special One è stato chiesto della decisione di Carlo Ancelotti di far giocare titolare in porta Thibaut Courtois e non Andriy Lunin, che era stato tra i pali tutto l'anno visto l'infortunio del belga. Mourinho ha colto l'occasione per raccontare un episodio in cui aveva fatto una scelta diversa, pentendosene poi amaramente: è stato uno dei suoi errori più grandi da allenatore.

José Mourinho durante la sua presentazione al Fenerbahce
José Mourinho durante la sua presentazione al Fenerbahce

A 61 anni Mourinho ne ha viste di ogni e ha un'esperienza pari alla sua scatola dei trucchi. Ma quando allenava il Porto, più di 20 anni fa, era agli inizi e ha fatto qualcosa che oggi non rifarebbe mai. Qualcosa che Ancelotti contro il Borussia Dortmund ha evitato di fare, una delle sue tante scelte giuste: "Courtois titolare nonostante sia appena rientrato dall'infortunio? È il migliore. Da allenatore in questi momenti devi dimenticare l'emozione. Devi andare avanti con quello che è. E' il migliore", ha risposto deciso Mourinho quando gli è stato chiesto il suo parere, con buona pace di Lunin, che con le sue parate aveva portato il Real in finale, giocando 8 partite da titolare nella competizione.

José Mourinho e l'errore che non rifarebbe

A Mourinho è stato poi chiesto se avesse mai affrontato una situazione simile nel corso della sua carriera manageriale, ed è lì che ha raccontato il suo errore, con annesso rimpianto: "Io vado sempre col migliore. Non l'ho fatto una volta, non per il meglio. Era la finale della Coppa del Portogallo. Sono andato con il portiere che aveva giocato la competizione e non ho messo in campo Vitor Baia. Ho perso la finale". Era il 16 maggio 2004, il Porto fu battuto 2-1 in finale dal Benfica dopo i tempi supplementari. In porta Mourinho schierò Nuno Espirito Santo, ovvero un suo collega attuale, tecnico del Nottingham Forest.

Mourinho e Nuno Espirito Santo quando si sono reincontrati da allenatori: chissà se glielo ha rinfacciato...
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Tutta ‘colpa' di Nuno Espirito Santo

Quella sconfitta negò a Mourinho un leggendario poker, dopo aver già vinto quell'anno il campionato portoghese, la Supercoppa nazionale e soprattutto la Champions League. In quella stagione Vitor Baia, monumento anche della nazionale lusitana, aveva collezionato 46 presenze in tutte le competizioni, mentre l'allora 30enne Nuno era stato impiegato nella Taca de Portugal. Se lo Special One potesse rigiocare quella finale, farebbe un'altra scelta tra i pali: "Non sto dicendo che fosse un cattivo giocatore. Sto dicendo che è molto più bravo come allenatore che come giocatore. Penso che sarà felice perché vedrà quello che è adesso…".

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