Mourinho alza la voce prima di Milan-Roma: “Ieri c’è stata una riunione dura per qualcuno”
"Iniziamo da me stesso". José Mourinho si presenta in conferenza stampa alla vigilia della sfida che la sua Roma giocherà contro il Milan a San Siro e parte con un monologo. Una sorta di chiarimento dopo quanto ascoltato, visto e carpito nell'infuocato post derby di Coppa Italia perso dai giallorossi contro la Lazio per 1-0. Lo Special One è un fiume in piena e parla a nome di tutta la dirigenza: "In questo momento sono io la società". Sa che il popolo giallorosso non è contento e per la prima volta adesso mette anche in discussione l'allenatore portoghese.
"Sono qui da due anni e cinque mesi e sono l'unuca persona che non ha perso un unico minuto di sessione di allenamento. Per me non ci sono malattie – ha spiegato – Per due anni sono stato in mezzo e non ho sbagliato niente e anche due settimane fa ero l'unico che lavorava perché gli altri erano malati". Mourinho vuole evidenziare il suo legame alla Roma: "Io sono l'esempio perfetto della professionalità. In 23 anni non ho mai perso una partita, non sono mai stato malato e mancato a un allenamento". Ma più di tutto Mourinho specifica come non sia stato contento dell'approccio di qualche giocatore in campo: "Ieri c'è stata una riunione dura".
Lo Special One racconta tutto: "L'atteggiamento di qualcuno ha un'influenza su tutta la squadra – ha spiegato – Di chi è la responsabilità? Mia come allenatore, e individuale dei giocatori. Quando preparo la squadra bene, mi sento tradito dagli atteggiamenti individuali che inficiano sulla prestazione". Mourinho sottolinea i dettagli di quanto accaduto nel confronto con la squadra post derby: "Io con i giocatori non mi risparmio – ha spiegato – Ieri c'è stata una riunione dura specie per qualche individuo. Difensivamente la squadra è stata perfetta ma abbiamo trasformato una rimessa laterale nostra in un calcio d'angolo e dopo un rigore commesso da un bambino da 55 minuti di Serie A".
A proposito del fallo causato da Huijsen specifica: "Io non ho mai detto che non era rigore ma rigore dei tempi moderni e i tempi moderni dell'arbitraggio sono molto inferiori rispetto a 20 anni fa dal punto di vista della protezione del gioco". Ciò che è accaduto dopo, raccontato da Mourinho, fa capire ulteriormente la situazione attuale in casa giallorossa: "L'allenamento dopo riunione c'erano 6 giocatori e per questo dico che è difficile lavorare in campo e migliorare le cose. C'è gente che obbligatoriamente è isolato e deve dare di più". Sottolineando le qualità del Milan che dovrà affrontare domani, Mou spiega ancora: "Sembra che tutti conoscano le nostre difficoltà meno qualche giornalista o commentatore".
Mourinho ha poi da dire un'altra cosa: "I derby che abbiamo vinto sono stati un'umiliazione, mentre quelli che abbiamo perso sempre per un dettaglio o un errore arbitrale o personale nostro". A proposito invece della situazione generale spiega come il gruppo si sia ricompattato lo stesso dopo il ko con la Lazio: "Abbiamo 4 punti di differenza dalla Champions e adesso abbiamo un secondo periodo con un gruppo ridotto di giocatori e se la gente vuole ignorare questa situazione non è giusto". La carenza di risorse anche dovute alle limitazioni imposte sul mercato dal punto di vista finanziario e regolamentare, inducono Mourinho a doversi battere con ciò che ha a disposizione:
"Non è lo stesso per Guardiola o per Pochettino, non è lo stesso per Klopp che quando non gioca Luis Diaz gioca Jota e quando non gioca Jota gioca Darvin Nunez – sottolinea – Lo ripeto, la Roma vive una situazione di grandi limiti e questo si vede durante la stagione quando succede qualche tipo di problema e non si può nascondere dal momento che la Roma ha fatto uno sforzo economico per avere Smalling che ora non ha e non può avere un altro come lui. La Roma ha fatto uno sforzo per avere Renato Sanches che però non c'è e non possiamo avere due Renato Sanches perché i paletti del financial non ti permette avere un altro giocatore di questo tipo". E po su Dybala: "Ha giocato in una squadra con altri giocatori speciali e quando non poteva giocare giocava un altro – spiega – Qui un giocatore con le sue caratteristiche non ce l'abbiamo e magari domani gioca Joao Costa".