Mourinho alza la voce prima di Milan-Roma: “Ieri c’è stata una riunione dura per qualcuno”
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"Iniziamo da me stesso". José Mourinho si presenta in conferenza stampa alla vigilia della sfida che la sua Roma giocherà contro il Milan a San Siro e parte con un monologo. Una sorta di chiarimento dopo quanto ascoltato, visto e carpito nell'infuocato post derby di Coppa Italia perso dai giallorossi contro la Lazio per 1-0. Lo Special One è un fiume in piena e parla a nome di tutta la dirigenza: "In questo momento sono io la società". Sa che il popolo giallorosso non è contento e per la prima volta adesso mette anche in discussione l'allenatore portoghese.
"Sono qui da due anni e cinque mesi e sono l'unuca persona che non ha perso un unico minuto di sessione di allenamento. Per me non ci sono malattie – ha spiegato – Per due anni sono stato in mezzo e non ho sbagliato niente e anche due settimane fa ero l'unico che lavorava perché gli altri erano malati". Mourinho vuole evidenziare il suo legame alla Roma: "Io sono l'esempio perfetto della professionalità. In 23 anni non ho mai perso una partita, non sono mai stato malato e mancato a un allenamento". Ma più di tutto Mourinho specifica come non sia stato contento dell'approccio di qualche giocatore in campo: "Ieri c'è stata una riunione dura".
![Mourinho protesta con Orsato durante il derby di Coppa Italia.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2024/01/GettyImages-1922719847.jpg)
Lo Special One racconta tutto: "L'atteggiamento di qualcuno ha un'influenza su tutta la squadra – ha spiegato – Di chi è la responsabilità? Mia come allenatore, e individuale dei giocatori. Quando preparo la squadra bene, mi sento tradito dagli atteggiamenti individuali che inficiano sulla prestazione". Mourinho sottolinea i dettagli di quanto accaduto nel confronto con la squadra post derby: "Io con i giocatori non mi risparmio – ha spiegato – Ieri c'è stata una riunione dura specie per qualche individuo. Difensivamente la squadra è stata perfetta ma abbiamo trasformato una rimessa laterale nostra in un calcio d'angolo e dopo un rigore commesso da un bambino da 55 minuti di Serie A".
A proposito del fallo causato da Huijsen specifica: "Io non ho mai detto che non era rigore ma rigore dei tempi moderni e i tempi moderni dell'arbitraggio sono molto inferiori rispetto a 20 anni fa dal punto di vista della protezione del gioco". Ciò che è accaduto dopo, raccontato da Mourinho, fa capire ulteriormente la situazione attuale in casa giallorossa: "L'allenamento dopo riunione c'erano 6 giocatori e per questo dico che è difficile lavorare in campo e migliorare le cose. C'è gente che obbligatoriamente è isolato e deve dare di più". Sottolineando le qualità del Milan che dovrà affrontare domani, Mou spiega ancora: "Sembra che tutti conoscano le nostre difficoltà meno qualche giornalista o commentatore".
Mourinho ha poi da dire un'altra cosa: "I derby che abbiamo vinto sono stati un'umiliazione, mentre quelli che abbiamo perso sempre per un dettaglio o un errore arbitrale o personale nostro". A proposito invece della situazione generale spiega come il gruppo si sia ricompattato lo stesso dopo il ko con la Lazio: "Abbiamo 4 punti di differenza dalla Champions e adesso abbiamo un secondo periodo con un gruppo ridotto di giocatori e se la gente vuole ignorare questa situazione non è giusto". La carenza di risorse anche dovute alle limitazioni imposte sul mercato dal punto di vista finanziario e regolamentare, inducono Mourinho a doversi battere con ciò che ha a disposizione:
"Non è lo stesso per Guardiola o per Pochettino, non è lo stesso per Klopp che quando non gioca Luis Diaz gioca Jota e quando non gioca Jota gioca Darvin Nunez – sottolinea – Lo ripeto, la Roma vive una situazione di grandi limiti e questo si vede durante la stagione quando succede qualche tipo di problema e non si può nascondere dal momento che la Roma ha fatto uno sforzo economico per avere Smalling che ora non ha e non può avere un altro come lui. La Roma ha fatto uno sforzo per avere Renato Sanches che però non c'è e non possiamo avere due Renato Sanches perché i paletti del financial non ti permette avere un altro giocatore di questo tipo". E po su Dybala: "Ha giocato in una squadra con altri giocatori speciali e quando non poteva giocare giocava un altro – spiega – Qui un giocatore con le sue caratteristiche non ce l'abbiamo e magari domani gioca Joao Costa".
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