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Allenamento al parco, Mourinho si scusa: “Ho sbagliato, è giusto restare a casa”

Josè Mourinho, Davinson Sanchez, Ryan Sessegnon e Tanguy Ndombelé. Sono i quattro tesserati del Tottenham sorpresi in un parco al Nord di Londra ad allenarsi senza autorizzazione e senza rispettare le normative sulla distanza sociale. Lo Special One qualche ora dopo si è scusato pubblicamente: “È fondamentale seguire i consigli delle autorità per sostenere gli operatori sanitari e salvare vite”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Josè Mourinho si è scusato ufficialmente per aver violato le prescrizioni imposte dal governo inglese che, per combattere la diffusione del Covid-19, ha imposto restrizioni alla vita pubblica e sociale. Lo Special One era stato sorpreso al parco, assieme ad alcuni calciatori, a dare indicazioni su esercizi da svolgere. Non sono mancate le polemiche sul mancato rispetto delle distanze di sicurezza e più ancora su quell'iniziativa reputata tanto irresponsabile quanto imprudente.

Mi scuso per un comportamento, il mio, che ha violato il protocollo del governo per arginare la diffusione del contagio da Coronavirus. È fondamentale che tutti noi facciamo la nostra parte e seguiamo i consigli delle autorità per sostenere gli operatori sanitari e salvare vite.

Cosa era successo, la ricostruzione della vicenda

In tempi di restrizioni imposte dalle autorità sembra proprio che ognuno continui a fare un po' ciò che desidera, in barba ai regolamenti e ai sacrifici di altri. In Inghilterra non manca giorno in cui non arrivino notizie su violazioni all'isolamento, alla quarantena da trascorrere a casa, così come imposto dalle autorità. Il mondo del calcio ne è triste protagonista, tra incontri al parco con le famiglie, festini a luci rosse, allenamenti privati. Kyle Walker è finito sulle prime pagine dei rotocalchi inglesi per ben due volte nel giro di poche ore, seguito da altri vip del pallone, da Rooney a Mourinho.

Proprio lo Special One è stato protagonista dell'ultima violazione dei termini di quarantena e di rispetto delle distanze sociali. In Inghilterra non è vietato come da noi poter fare una passeggiata al parco, anche in compagnia dei propri figli più piccoli, ma è severamente vietato incontrare altre persone e creare assembramenti. Ciò che ha fatto il tecnico portoghese del Tottenham, dunque, vìola apertamente le direttive del governo.

I quattro ‘clandestini' al parco

Insieme a Josè Mourinho c'erano anche tre giocatori della prima squadra degli ‘Spurs' di Londra: Davinson SanchezRyan Sessegnon e Tanguy Ndombelé. Tutti al parco, af Hadley Common, la parte nord della città dove i quattro abitano. Insieme, si sono presentati agli ordini dello Special One per una mini sessione di allenamento che non poteva essere effettuata, vista la mancanza delle distanze preposte e il divieto di qualsiasi attività di gruppo anche all'aperto. Ma, sembra, non sia stato sufficiente per far desistere Mou e i suoi giocatori dal ritrovarsi.

Le foto: nessuna distanza sociale rispettata

Le fotografie e alcuni video amatoriali stanno circolando in queste ore sui vari social e sono stati fatti preda dei tabloid e dei giornali scandalistici inglesi che hanno rilanciato la notizia, finita poi sulle prime pagine dei più importanti siti. Si vede benissimo Josè Mourinho, in tenuta da lavoro (la tuta del Tottenham) che impartisce gli ordini ai tre, racchiusi tutti in uno spazio non più largo di due-tre metri, che svolgono sessioni di corsa e di attività aerobica.

Il Tottenham non sapeva nulla

Ciò che è ancora più grave e singolare è che, sembra, la società non abbia assolutamente autorizzato alcuna possibilità di allenamento all'aperto in ottemperanza alle restrizioni vigenti. Il Tottenham non solo non aveva concesso l'allenamento ma sarebbe stato tenuto all'oscuro dell'iniziativa nata dalla mera volontà di Mourinho di riprendere una sorta di preparazione in anticipo sui tempi, in attesa che tutto torni alla normalità.

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