Moscardelli, 40 anni e non sentirli: il calcio italiano festeggia il compleanno del ‘Barba’
Sono 40, ma mai come in questo caso chi li compie non li dimostra affatto. A poche ore dalla trasferta vittoriosa di Cremona, dove la sua squadra ha colto una vittoria rocambolesca, Davide Moscardelli spegne le sue 40 candeline e brinda ad una carriera che gli ha sempre regalato grandi emozioni: dalle serie minori, fino ad arrivare al grande calcio della Serie A con le maglie di Chievo e Bologna. Famoso anche e soprattutto per la sua barba, l'attaccante è dunque pronto a festeggiare con la famiglia e con tutto il Pisa: club che ha scelto nell'estate 2018 e di cui è diventato anche capitano.
A pochi giorni dal 42esimo compleanno di Gigi Buffon e dal ritorno in Italia del 38enne Ibrahimovic, Moscardelli diventa dunque l'uomo copertina della Serie B: un campionato lungo e faticoso, per il quale ci vuole fisico e carattere. "Ma io ancora mi diverto – ha dichiarato l'attaccante del Pisa qualche mese fa a Sky – Non solo la domenica quando ho la partita, ma anche durante la settimana. Ho trovato un gruppo di ragazzi giovani e con loro sto benissimo. Penso di restare un altro anno a Pisa, l'idea è quella di chiudere la carriera qui".
L'impegno sociale di Moscardelli
Nelle undici apparizioni di quest'anno, il ‘Barba' non solo ha battagliato con i compagni per allontanarsi dalla zona playout, ma ha anche lasciato la sua firma indelebile nella recente trasferta di Trapani con una doppietta da urlo: un gol in rovesciata e un tap in facile facile. Tanto è bastato per uscire dal campo accompagnato dalla standing ovation dei tifosi avversari. "Mi sono commosso, li ringrazio e queste sono le cose per cui continuo a giocare", ha spiegato a Dazn al termine della partita.
Grande amico di De Rossi e tifoso della Roma, passione che porta addosso tra i tanti tatuaggi presenti sul suo corpo, Davide Moscardelli è un personaggio ‘pensante' del mondo del calcio: uno di quelli che non si limitano a parlare di campo e a segnare, ma che sfrutta la sua popolarità anche per sensibilizzare l'opinione pubblica su temi ben più importanti di una partita di pallone: come quello contro l'omofobia nello sport, per il quale l'attaccante prestò il suo volto insieme a Gianmarco Pozzecco e Andrea Iannone.