Morto Tarcisio Burgnich, la “Roccia” del calcio italiano e della Nazionale
È un giorno molto triste per il calcio italiano. È morto a 82 anni Tarcisio Burgnich, vera e propria icona del pallone nostrano. Considerato uno dei più forti difensori italiani di tutti i tempi, il classe 1939 si è spento in Versilia. Il suo nome resterà legato per sempre anche alla Nazionale con cui ha vinto il Campionato Europeo nel 1968, sfiorando anche il titolo mondiale due anni più tardi. È stato un perno della grande Inter di Herrera, capace di affermarsi in Italia e nel mondo.
Morto Tarcisio Burgnich, la Roccia del calcio italiano
L’Italia del calcio saluta per l’ultima volta Tarcisio Burgnich. Una vita per il pallone quella del classe 1939 friulano, prima come difensore e poi come allenatore. La sua prestanza fisica gli valse il soprannome di "roccia". Una "roccia "anche fuori dal terreno di gioco, capace di lottare come un leone anche contro la malattia, negli ultimi anni. Questa mattina è arrivata purtroppo la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere, con tutto il panorama sportivo italiano che subito si è stretto nel cordoglio alla sua famiglia.
Burgnich prototipo del difensore duro, ma corretto
Difensore duttile, capace di giocare sia come centrale che come terzino destro, Burgnich era il classico giocatore che faceva comodo a tutti gli allenatori. Forte fisicamente e mai domo in campo, rappresentava un incubo per gli attaccanti avversari, che marcava in maniera decisa e asfissiante. Il suo nome è infatti rimasto legato ad una tipologia di gioco duro, ma sempre corretto, “alla Burgnich” insomma. Non è un caso che il compagno di squadra all’Inter e in Nazionale Picchi gli affibbiò il soprannome di “Roccia”.
Dove ha giocato Burgnich, perno della Grande Inter e campione d'Europa con la Nazionale italiana
Cresciuto nelle giovanili dell’Udinese, il calciatore friulano approdò alla Juventus prima e al Palermo poi. Il suo nome però è legato soprattutto all’Inter, con cui collezionò più di 350 presenze in 12 stagioni dal 1962 al 1974. Perno di quella che fu la “Grande Inter”, mise la firma su 4 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, prima di chiudere la sua carriera da difensore al Napoli. Il suo nome è legatissimo anche alla Nazionale azzurra, con cui si laureò campione d’Europa nel 1968 e vice-campione del mondo due anni più tardi.
La carriera da allenatore di Burgnich
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Burgnich ha intrapreso una lunghissima avventura da allenatore iniziata nel 1978 e finita nel 2001. Al suo attivo le esperienze con Livorno, Catanzaro, Bologna, Como, Genoa, Vicenza, Cremonese, Salernitana, Foggia, Lucchese, Ternana e Pescara. Anche in panchina Burgnich ha sempre confermato il su piglio combattivo, quello che lo ha contraddistinto per tutta la sua avventura professionale, e anche fuori dal campo.