Morto Dino Da Costa, l’ex attaccante della Roma recordman di gol nel derby contro la Lazio
Un lutto scuote il mondo del calcio italiano. È morto all'età di 89 anni, Dino Da Costa, ex attaccante italo-brasiliano che dopo gli inizi in Sudamerica si è reso protagonista di una carriera importante nel Belpaese. Primo giocatore proveniente dal Brasile a vestire la maglia della Roma, è ricordato ancora oggi per un record imbattuto quello dei gol complessivi segnati nel derby contro la Lazio, ben 12.
È morto Dino Da Costa, ex attaccante italo-brasiliano della Roma
La notizia della morte di Dino Da Costa è stata ufficializzata anche dalla Roma, che ha pubblicato una foto relativa al passato, con l'ex bomber in primo piano. "Ma quale paura, siamo forti!", una sua celebre frase, utilizzata dal club per dargli l'ultimo saluto, con un messaggio di cordoglio: "Riposa in pace, uno dei più grandi cannonieri nella storia del club. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici". Se ne va un calciatore che ha lasciato un segno indelebile con la casacca giallorossa, e che è stato uno dei primi esempi di attaccante moderno capace di giocare praticamente in tutti i ruoli dell'attacco.
Chi era Dino Da Costa, nessuno ha segnato più gol di lui nel derby con la Roma
Cresciuto nel Botafogo, Dino Da Costa è arrivato in Italia nell'estate del 1995 diventando il primo brasiliano a vestire la maglia giallorossa. Dopo sei anni e mezzo, Da Costa concluse la sua avventura romanista con 163 partite e 79 gol complessivi, di cui ben 12 alla Lazio. Ancora oggi, è il recordman in termini di marcature nel derby, con 9 gol in campionato (Totti ne ha segnati 11), 2 in Coppa Italia e uno nella Coppe Zenobi. È il decimo miglior marcatore della storia del club capitolino che ha seguito sempre con grande passione. Al suo attivo anche le esperienze con Fiorentina, Atalanta, Juventus, Verona e Ascoli, con una partita in Nazionale con un gol all'attivo nella partita costa la mancata qualificazione ai Mondiali del 1958. Ha vinto 3 Coppe italia, una Coppa delle Coppe, e una Coppa delle Fiere con due titoli di capocannoniere uno in Brasile e uno in Italia. Appesi gli scarpini al chiodo ha anche provato a sedersi in panchina, allenando l’Ascoli, l’Isernia, il Sacrofano, il Fabriano, e le giovanili di Juventus, Verona, Belluno e Longarone.
