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Morte Morosini, la Cassazione assolve i tre medici imputati di omicidio colposo

A distanza di 7 anni dalla tragedia avvenuta durante Pescara-Livorno, la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a Vito Molfese, medico del 118, emessa in primo grado dal tribunale di Pescara e confermata dalla Corte d’Appello dell’Aquila, insieme a Manlio Porcellini del Livorno ed Ernesto Sabatini del Pescara.
A cura di Alessio Pediglieri
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La morte di Piermario Morosini è ancora un capitolo aperto sul fronte giustizia. E' notizia di oggi che la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a Vito Molfese, emessa in primo grado dal tribunale di Pescara e confermata dalla Corte d'Appello dell'Aquila, disponendo il rinvio presso la Corte d'Appello di Perugia per un nuovo giudizio. Il medico del 118 di Pescara era stato condannato a un anno di reclusione, mentre ai medici sociali delle rispettive squadre, Manlio Porcellini del Livorno ed Ernesto Sabatini del Pescara, erano stati inflitti otto mesi di reclusione ciascuno.

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Cosa accadde a Morosini

Tutti coinvolti nel decesso in campo del giocatore: era avvenuto il 14 aprile del 2012 quando, al 31′ della partita Pescara-Livorno, valida per la 14ª giornata di ritorno del campionato di serie B, il centrocampista venticinquenne del Livorno si accasciava a terra per una crisi cardiaca. In primo grado erano state inflitte tre condanne per omicidio colposo: un anno di reclusione per il medico del 118 di Pescara, Vito Molfese, e otto mesi per il medico sociale della squadra toscana, Manlio Porcellini, e il medico del Pescara, Ernesto Sabatini.

I sospetti e le accuse

Piermario Morosini morì poco dopo l’arrivo in ospedale e tre mesi più tardi venivano resi pubblici i risultati definitivi dell’autopsia, che confermavano i primi sospetti secondo i quali a causare la morte del giocatore fu una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena. Il sostituto procuratore Valentina D’Agostino aveva poi aperto l’inchiesta a carico del medico sociale del Pescara, Ernesto Sabatini e quello del Livorno, Manlio Porcellini, e anche del medico del 118 di Pescara, Vito Molfese, per il mancato uso del defibrillatore, previsto dalla procedura di pronto intervento. Tutti si chiedevano se l’uso dell’apparecchio avrebbe potuto salvare la vita del calciatore.

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