La nuova vita di Francesca Fioretti: “Mia figlia sa tutto, vive con me l’assenza di Davide Astori”
Davide Astori poteva essere salvato? Forse sì, perché dopo le ultime evoluzioni dell'inchiesta sul decesso del capitano della Fiorentina sarebbe emerso che poteva essere sufficiente un controllo in più, un esame considerato quasi di routine, un banale holter dal quale sarebbe stato evidenziato il controllo. Ed è per questo che è stata accertata a tre anni dalla morte del giocatore una responsabilità medica precisa che, però, non restituirà il campione, l'uomo, il compagno e il padre scomparso troppo prematuramente.
Il ricordo di Davide Astori resta vivo nel mondo del calcio, ricordato sempre e comunque ad ogni anniversario dal mondo del pallone e in particolare, da amici, compagni, amici e club che hanno avuto l'onore di condividerne le avventure sportive. Un ricordo oltremodo vivido che rimane anche nei cuori di chi Astori lo ha amato dal profondo come la sua compagna, Francesca Fioretti, che ha raccontato a ‘Verissimo' del suo dolore ancora vivo e che stenta a trovare conforto.
Bastava un semplice esame aggiuntivo, si sarebbe potuto capire l'eventuale problema. Mi auguro che questo dramma possa permettere di fare inserire l'holter come un normale esame di routine, obbligatorio al di là degli esiti degli elettrocardiogrammi
Una speranza che potrebbe salvare altre vite, prevenire nuovi drammi ed evitare ulteriori inchieste che hanno avuto anche un lungo effetto negativo sulla sfera dei cari e dei familiari di Astori, come racconta la stessa Francesca che con Davide aveva avuto la piccola Vittoria, oggi bimba di cinque anni. Alla quale la mamma non ha mai nascosto la verità dei fatti: "Ho provato a instaurare un rapporto diretto e in piena fiducia, non nascondendo nulla. Nel corso degli anni la sua sensibilità e la sua curiosità è cambiata: oggi viviamo l'assenza di Davide come qualcosa di naturale. Ci siamo amati tanto, abbiamo costruito una famiglia al di là di contratti e cerimonie".
L'assenza di Astori ha inciso anche sulla gestione familiare della piccola Vittoria alla quale è stato affiancato anche un tutore per seguirne la crescita e aiutarla alla metabolizzazione dell'evento: "All'inizio mi sono quasi opposta" racconta sempre a Verissimo Francesca Fioretti "sembrava che chiunque arrivasse avesse più diritti di me su mia figlia. Ho capito, ho imparato a comprendere che scattano dei meccanismi difficili da gestire, ma per una mamma amorevole e attenta come sono io è comunque difficilissimo doverlo accettare".