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Moratti stoccata alla Juve: “Eliminata dal Lione non dal Psg. Mbappé? Puoi solo sparargli”

L’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, elogia l’Atalanta e rifila una stoccata alla Juventus. Entrambe fuori dalla Champions ma con valutazioni differenti: “Un conto è essere eliminati dal Paris Saint-Germain, altra cosa è andare a casa perché vieni eliminato dalla settima classificata del campionato francese”.
A cura di Maurizio De Santis
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Una carezza in un pugno. La prima è per l'Atalanta e per la "sua" Inter (protagonista di un agosto caldo per il cammino in Europa League), la seconda per la Juventus eliminata a sorpresa dal Lione dalla Champions. Massimo Moratti avvolge il nastro e parte dall'attualità, a cominciare dalla sfida che vede in lizza la formazione di Antonio Conte. Per la prima volta dopo dieci anni, dopo quella stagione magica del "triplete", dopo Mourinho e Milito, dopo la gioia per aver cancellato il Barcellona e rispedito a casa i "teteschi Germania" con le pive nel sacco, nessun altro presidente s'è preso la soddisfazione di alzare un trofeo in Europa.

L'Europa League? Non sarà facile, sono rimaste quattro formazioni molto competitive – ha ammesso Moratti nell'intervista al Quotidiano Nazionale -. Ci spero, ormai essere l’ultimo presidente italiano ad avere alzato una Coppa quasi mi pesa, poi del resto il mio amico Steven Zhang è cinese.

Riflettori puntati sulla Champions. Da un lato l'Atalanta che ha scritto la storia e stava per diventare leggenda ma s'è dovuta inchinare alla maggiore forza delle stelle del Psg (Neymar e Mbappé). Dall'altro la Juventus che ha pagato dazio al cospetto di un avversario tecnicamente inferiore ai campioni di Francia. La riflessione di Moratti è come spargere sale sulle ferite della delusione.

La Juventus? Un conto è essere eliminati dal Paris Saint-Germain, altra cosa è andare a casa perché vieni eliminato dalla settima classificata del campionato francese. Onestamente, non c’è paragone. Io non ho consigli da dare. All’Inter per rivincere la Champions aspettammo 45 anni, la Juve è alle soglie delle nozze d’argento con il digiuno, magari riesce a vincerla prima di noi.

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Il sogno della "dea" è svanito nel finale. Il bello e il brutto del calcio è soprattutto questo. L'Atalanta ha avuto in pugno la qualificazione ma l'ha persa nel giro di due minuti, quelli che hanno pesato più di tutti sull'esito della sfida. Mbappé, subentrato quando c'era da dare la sterzata al match, e Neymar le stelle dello sceicco che hanno abbagliato i nerazzurri.

A me Mbappé fa venire in mente Garrincha, il compagno di Pelé. Quando parte palla al piede, puoi solo sparargli, sempre se riesci a metterlo nel mirino… E poi Neymar, ha giocato a tutto campo, come non faceva da tempo. Perdere contro gente così non è un disonore.

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