Morata racconta la depressione: “Attacchi di panico e dentro di me un’altra persona da combattere”
Gli attacchi di panico sono alcuni degli aspetti della depressione. Alvaro Morata, attaccante della Spagna e del Milan, l'ha vissuta in prima persona e sa quanto possa essere angosciante la sensazione di avere dentro di sé un'altra persona contro cui lottare, una voce che ti ronza in testa di continuo e sembra non andare via. L'ex di Real Madrid, Atletico, Chelsea e Juve ne ha parlato a cuore aperto, confessando quel momento molto duro della sua vita provocato da tante "situazioni difficili".
È sotto questa definizione che annovera episodi, persone, chiacchiericcio martellante, critiche pesanti e ingiuste e quant'altro lo abbia accompagnato in un determinato periodo della sua esperienza con i colchoneros. Fino a quando non ha deciso che la cosa migliore per sé e per le persone che aveva intorno era lasciare quell'ambiente divenuto tossico e ricominciare altrove. Aveva bisogno di cambiare aria, vita, orizzonti. Ha ritenuto che tornare in Italia, in Serie A, e andare al Milan fosse la scelta più giusta.
Cosa gli è successo? È stato davvero così male? Nell'intervista a Radio Cope ha spiegato quanto la salute mentale sia importante e come sia sempre in bilico su una linea molto sottile: da un lato ci sei tu e la tua vita, dall'altro l'abisso nel quale puoi sprofondare. Morata no, è riuscito ad aggrapparsi al ciglio del burrone a tirarsi su. E oggi descrive le emozioni forti di quegli istanti con estrema lucidità
"Quando attraversi momenti molto difficili, sei in preda alla depressione e ti vengono attacchi di panico, non conta che lavoro fai o in che situazioni ti trovi nella vita – ha ammesso l'attaccante -. Sai che hai un'altra persona dentro di te. E sai che ci devi combattere ogni giorno e ogni notte". Angosciante, logorante, terribile. Per uscire da questo gorgo Morata ha capito che aveva solo una soluzione. "Alla fine per me la cosa migliore è stata lasciare la Spagna perché è arrivato un momento in cui non ce la facevo più".
Nel confronto con il giornalista il giocatore ha toccato molti altri punti della vicenda personale allargando il campo della discussione così da essere il più chiaro possibile sullo strano effetto che possono fare determinate circostanze, quali sono le conseguenze che si pagano e come possano inficiare la vita familiare. Morata ha fatto riferimento alla pressione incredibile sopportata durante gli Europei, quando è stato messo pesantemente in discussione come atleta, capitano e persona.
E ha citato fatti spiacevoli che in qualche modo hanno lambito anche i suoi figli in luoghi pubblici. Se ce l'ha fatta a resistere – altro dettaglio a cui tiene molto – è stato grazie anche al sostegno provvidenziale ricevuto da calciatori, allenatori e dirigenti che gli hanno teso una mano e non l'hanno mai lasciato solo nei momenti più bui.