Montero ricorda il ‘famoso’ pugno a Di Biagio: “Ci fu chi mi disse che dovevo colpirlo meglio”
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La Juventus si celebra, o meglio celebra i 100 anni di proprietà della famiglia Agnelli, che prese le redini nel 1923. Da quel momento in poi i titoli sono arrivati in serie. Il centenario va festeggiato con i fiocchi ed è stato creato un evento straordinario con una sfilza di ex grandissimi calciatori e allenatori che si ripresenteranno a Torino: da Del Piero a Zidane passando per Platini e Marcello Lippi, l'allenatore dell'ultima Champions League. Presente naturalmente pure Paolo Montero, grande beniamino della tifoseria, che da qualche anno guida la squadra Primavera, e che recentemente ha raccontato due aneddoti sul rapporto tra lui e l'avvocato Giovanni Agnelli.
Montero è stato calciatore della Juventus per nove stagioni: dal 1996 al 2005, con i bianconeri ha vinto tantissimo e disputato oltre 270 partite. Difensore arcigno, di alto livello, era noto pure per il suo carattere focoso, modi rudi, qualche colpo proibito, di tanto in tanto, e diversi cartellini rossi.
![Paolo Montero, dopo essere stato per nove anni calciatore, è l'allenatore della Juventus Under 19.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2023/10/21056799_medium.jpg)
In un'intervista rilasciata a ‘La Stampa' l'uruguagio ha raccontato alcuni suoi momenti juventini, rammentando intanto il momento in cui è salito a bordo: "Arrivare alla Juventus è stata una fortuna. La Juventus è tutto ciò che la parola famiglia racchiude: unione, sacrificio, aiuto a crescere. Amore. E non c’è ombra di retorica. Il primo giorno mi colpirono due cose: la straordinaria organizzazione e il senso d’appartenenza. La società era vicinissima alla squadra. Mi aveva voluto Lippi, mio allenatore nella prima stagione all’Atalanta, ma oltre a lui, a seguirci, c’erano sempre proprietà e dirigenza: l’Avvocato Agnelli e il dottor Umberto venivano spesso al Comunale, c’era una straordinaria unità".
Riguardo l'avvocato Montero ha un paio di aneddoti davvero gustosi. Il primo è relativo alle famose telefonate di Agnelli all'alba, il difensore ne ricevette diverse, la prima volta non capì o meglio non credette fosse proprio il patron bianconero dall'altro capo: "Sì e non dimenticherò mai la prima volta: mio padre rispose alla prima, al secondo tentativo io, staccammo la comunicazione pensando a uno scherzo. Immaginate come mi sentii quando scoprii che era davvero lui".
L'altro aneddoto riguarda una partita tra Inter e Juventus, una sfida che non è mai banale. In quell'incontro Montero rifilò un cazzotto a Gigi Di Biagio. Di quell'episodio i due protagonisti ne hanno parlato qualche anno fa. L'ex juventino disse: "In Uruguay pugno si dice ‘pigna'. La ‘pigna' a Di Biagio? Lui in un corner m'aveva spaccato la bocca… Allora l'ho portato dove c'erano tanti giocatori, in modo che l'arbitro non potesse vedere. E infatti non ha visto".
Mentre l'ex nerazzurro ricordò la sanzione che arrivò con la prova TV: "Dovrebbe essere un esempio per i ragazzi. Non sono caduto a terra, oggi cadono dopo una spintarella. Braschi a cinque metri non ha fatto nulla, poi però Montero ha preso tre giornate con la prova televisiva".
![L'avvocato Gianni Agnelli in compagnia di Marcello Lippi, all'epoca tecnico della Juventus.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2023/10/4581288_medium.jpg)
Qualche giorno dopo quel pugno l'avvocato Agnelli si presentò al campo d'allenamento della Juventus, incontrò Montero e parlò con lui. Il sudamericano ha svelato il contenuto di quella chiacchierata: "Mi disse Paolo non mi sei piaciuto per niente. Io mi preoccupai, immaginavo già la predica, invece mi sorprese perché disse: “Non l’hai preso bene: un bravo pugile con un gancio così l’avrebbe fatto cadere".