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Mercato, monte ingaggi invariato, obiettivi possibili: lo sviluppo sostenibile del Napoli

Giudizi tecnici a parte, in un calcio che diventa sempre più azienda, è tempo di analisi dettagliate sui conti del Napoli dopo la recente sessione di mercato. Fra il sogno James e le solide realtà Manolas e Lozano, il club ha investito forte rimediando, al momento, un saldo negativo di 53 milioni di euro, con la prospettiva di incassarne 72 o 97 l’anno prossimo. Il tutto con l’aiuto del decreto crescita, senza aggravare il monte ingaggi azzurro rimasto quasi identico rispetto all’ultima annata.
A cura di Salvatore Parente
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Il day after è sempre quello dei voti, dei giudizi, dei bilanci finali ma anche dei conti. Perché il calcio, oggi più che mai, è un’azienda complessa e con meccanismi non sempre facili da decifrare. E così, al termine di un mercato che comunque sta facendo discutere la fanbase azzurra, ecco i numeri, fra entrate e uscite, di questo Napoli.

Quanto ha speso il Napoli in questa estate? Ben 128 milioni di euro

La società, in questi torridi mesi estivi, dove le voci sul top player, James Rodriguez o Icardi, si sono rincorse in maniera frenetica, ha comunque speso tanto. Sia per riscattare calciatori prelevati l’anno prima, che per prenderne di nuovi. E così, a bilancio, nella colonna delle uscite, troviamo qualcosa come 128 milioni di euro. Frutto degli innesti di Lozano (38 mln), Manolas (36 mln), Elmas (16 mln), Di Lorenzo (8 mln), Llorente (a zero), dei riscatti di Ospina (3.5 mln), Karnezis (2.5 mln) e Meret (22 mln) e degli arrivi, di secondo piano, dei vari Folorunsho (1 mln) e D’Ursi (1 mln). Per una spesa, come detto, comunque importante: la terza in Serie A.

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Il conto delle cessioni: tanti milioni previsti per il prossimo anno

Lato cessioni, il discorso è molto più complesso e richiede qualche osservazione aggiuntiva. Ai 59.7 milioni appena incassati, per gli addii di Diawara (21 mln), Hamsik (15 mln), Vinicius (17 mln), Raul Albiol (5 mln), Insigne (1.5 mln) e Lasicki (200mila euro), vanno aggiunti tutti quei prestiti, fra diritto e obbligo di riscatto, che poi potrebbero far lievitare gli introiti partenopei il prossimo anno. Oggi, intanto, si sommano i trasferimenti onerosi a titolo temporaneo di Verdi (3 mln), Ounas (2.5 mln), Chiriches (2 mln), Inglese (2 mln), Rog (2 mln), Sepe (2 mln) e Grassi (1 mln) che portano il computo totale a quota 74.2 milioni di euro.

  • Per un saldo attuale negativo di 53.8 milioni. Un saldo negativo che il prossimo anno potrebbe svanire a seguito dei vari obblighi di riscatto inseriti per questi calciatori: Inglese (18 mln), Verdi (23 mln), Chiriches (10 mln), Sepe (4 mln), Grassi (4 mln) e Rog (13 mln) per un totale di 72 milioni di euro a cui potrebbero aggiungersi i 25 del diritto di riscatto di Ounas, per un bilancio, da contabilizzare la prossima estate, variabile fra i 72 e i 97 milioni di euro.

Il peso del Decreto Crescita sul monte ingaggi

L’ultimo monte ingaggi che prevedeva anche lo stipendio lordo di mister Ancelotti, valeva qualcosa come 117 milioni di euro. Ma il recente mercato ha modificato un po’ i numeri azzurri. Malgrado la migliore qualità media della rosa, i campani hanno messo insieme una sorta di miracolo sportivo aggiungendo tanta qualità ma aggravando di soli 2 milioni il monte ingaggi. Merito delle cessioni, che hanno influito con un taglio di 21 milioni di euro, ma soprattutto del ‘decreto crescita’, in vigore dal prossimo gennaio, che consente alle aziende di prelevare personale dall’estero con incentivi fiscali.

Incentivi che permettono di risparmiare sul lordo finale dell’ingaggio col club costretto a pagare soltanto il 43% del 50% dell’imponibile netto. Così da permettere al Napoli di risparmiare sui vari Llorente, Lozano e Elmas che peseranno, nei prossimi anni, solo 9.1 milioni di euro. Per un monte ingaggi, accresciuto al lordo dagli 8 di Manolas e dei 2.6 di Di Lorenzo da 119 milioni di euro.

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