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Mondiali ogni due anni, la Fifa ci pensa: “Promuoviamo il calcio”

Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha aperto alla possibilità di far disputare i Mondiali di calcio ogni due anni invece di quattro. Un’idea promossa da Arsene Wenger responsabile dello sviluppo mondiale del calcio dalla Fifa e studiata con l’intento di aumentare lo spettacolo. Bisogna però fare i conti con le tantissime partite.
A cura di Marco Beltrami
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Come migliorare il calcio? Come renderlo più appetibile e stimolante? È quello di cui si occupa, anche, Arsene Wenger ex allenatore dell'Arsenal e attuale responsabile dello sviluppo mondiale del calcio dalla Fifa. Tra le sue idee anche quella di far disputare i Mondiali ogni due anni, invece di 4. Una proposta che è finita sul tavolo del presidente del massimo organismo calcistico Infantino che al termine dell'ultimo Congresso, andato in scena in modo virtuale, ha aperto alla possibilità di vedere in futuro dei Mondiali in stile campionati Europei.

Tra le idee rivoluzionarie di Arsene Wenger, che tempo fa aveva anche aperto ad una rivisitazione della regola del fuorigioco, c'è anche la possibilità di modificare la cadenza dei Mondiali, rendendoli un evento biennale invece che quadriennale. Quella che inizialmente sembrava una proposta assolutamente irrealizzabile, alla luce delle già tante partite disputate dai calciatori, in realtà è oggetto di valutazioni da parte della Fifa.

Infantino ha dichiarato in tal senso: "È un modo per promuovere il calcio. Dobbiamo studiare cosa possiamo fare per stimolare il calcio. Dobbiamo avere una mente aperta. Sappiamo cosa rappresenta la Coppa del Mondo. Dobbiamo vedere come può inserirsi nel calendario internazionale, con tutte le partite. I tifosi vogliono vedere tornei più importanti. La priorità sarà lo sport e non quello commerciale".

La strada è ancora lunga, ma il fatto che la Fifa ci stia pensando rappresenta sicuramente un'apertura. D'altronde Wenger ha proposto il tutto già molto tempo fa. E non manca anche un riferimento alla Champions League: "Dico sempre alla gente che l'immagine non è legata al tempo che si attende per lo svolgimento dell'evento. Un esempio che abbiamo con la Champions League, che è contestata ogni anno e eppure continua ad essere appetibile per i fan".

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