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Modric incanta, standing ovation alla prima di Champions: il gol segnato al Celtic è straordinario

Luka Modric è stato tra gli assoluti protagonisti del successo del Real Madrid a Glasgow, segnando una rete da favola nella sua 100a presenza in Champions. Tutti in piedi i 60 mila del Celtic Park.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Real Madrid campione in carica, ha aperto la propria Champions League nel modo migliore, sbancando il Celtic Park di Glasgow e rifilando un perentorio 3-0 ai Celtic al debutto in Coppa. Ennesima prova di forza e personalità degli uomini di Ancelotti che hanno iniziato al meglio la caccia al 15° massimo trofeo continentale, prendendo da subito le redini del Girone F. Sulle ali dei gol di Hazard, Vinicius e Modric. Sul campione croato si è soffermato più di uno sguardo, visto che giocava la sua 100a gara in Champions, bagnata dalla solita prova di qualità e carattere a tal punto da ricevere anche la standing ovation dei tifosi scozzesi.

Davanti all'arte solo chi non ha amore per il bello non sa apprezzare e così anche al Celtic park, gli oltre 57 mila presenti hanno ritenuto semplicemente naturale alzarsi in piedi ed applaudire Luka Modric, centrocampista croato del Real Madrid che ha lasciato il campo all'80', per l'inserimento finale del giovane Asensio su indicazioni precise di un più che soddisfatto Carlo Ancelotti. Sul 3-0 e con un Real oramai certo dei primi tre punti in classifica, il 37enne dei blancos ha concluso la sua centesima fatica in Champions.

Una prova ancora una volta da manuale, con una presenza costante nella manovra madridista, sia in fase difensiva sia nell'organizzazione di quella offensiva: dai suoi piedi – e dalla sua testa – sono partite le migliori giocate del Real e sono state interrotte sul nascere quelle scozzesi. Interdizione, profondità, visione di gioco: l'ennesima dimostrazione che il Pallone d'oro 2018 – che fermò lo storico duopolio Cristiano Ronaldo-Messiè ancora sull'onda dei fuoriclasse malgrado l'anagrafe dica 37 anni il prossimo 9 settembre, un'età in cui per molti è già giunto da un pezzo l'appuntamento con il declino o il ritiro.

A Glasgow, Modric è andato però anche oltre: era la sua 100a presenza in Champions League, non una partita banale e il croato l'ha voluta onorare al meglio, ammaliando i quasi 60 mila del Celtic Park che non hanno potuto altro che tributargli una vera e propria standing ovation nel momento in cui Ancelotti l'ha richiamato dalle fatiche a dieci minuti dal 90′, per farlo rifiatare e regalargli l'ultimo omaggio: un applauso sincero da parte di tutto lo stadio.

Dopotutto, chi ha scelto di vivere da vicino Celtic-Real si è gustato uno spettacolo da prima della Scala. Gli scozzesi hanno tenuto testa come hanno potuto, inferiori in qualità e personalità, con un primo tempo gagliardo in cui hanno tenuto la barca sulla linea di galleggiamento. Poi, l'imperversare dei Blancos ha avuto la meglio con ondate di pura classe che hanno spaccato in due la partita: rete d'apertura di Vinicius, in chiusura la velocità dell'azione che ha portato al gol Hazard. In mezzo, la perla di Modric: un tocco beffardo, in area di rigore scozzese, con la ‘trivela' destra e palla oltre il palo più lontano. Un'intuizione da campione, unica soluzione per poter anticipare in un solo attimo difensori e portiere su una palla sporca che non chiedeva altro di essere infilata a rete. Per farlo serviva però una pennellata di genio, che Modric ha saputo estrapolare in un lampo, obbligando tutti d alzarsi in piedi

Per Luka Modric l'ultima perla di una serie quasi infinita di giocate da cineteca, sia in Liga sia sul palcoscenico della Champions League. Quando alzò al cielo nel 2018, il suo Pallone d'Oro disse al mondo che finalmente il calcio aveva capito che non era solo un gioco fatto di gol. Un concetto che evidenziò nell'ultima Champions nei quarti contro il Chelsea, inventandosi un assist impossibile per molti ma non per lui. Fu una delle perle con cui il Real proseguì il cammino fino alla finale. Oggi, il cammino è appena iniziato, ma la "trivela" di Glasgow è già una firma, chiara e indelebile: non sarà un gioco solo di gol, ma il calcio è il gioco per questi tipi di gol. E Modric lo sa perfettamente.

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