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MLS, Philadelphia Union in campo con i nomi delle vittime della polizia sulle maglie

Philadelphia Union ha sfidato New York City FC nella prima partita nella ripartenza della Major League Soccer ed è scesa in campo con delle magliette che riportavano i nomi delle vittime della violenza della polizia. Ieri quasi 200 giocatori hanno osservato 8 minuti e 46 secondi di silenzio, lo stesso lasso di tempo che l’agente Chauvin ha tenuto a terra George Floyd prima della sua morte, per protestare contro le discriminazioni razziali.
A cura di Vito Lamorte
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È un momento di grande tensione e incertezze negli Stati Uniti. Oltre alla drammatica situazione sanitaria per l'emergenza Coronavirus, gli USA sono alle prese con le tensioni sul razzismo che sono riaffiorate dopo l'uccisione di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis lo scorso 25 maggio. Sono state tante le manifestazioni sul tema e anche il mondo dello sport ha fatto la sua parte. Nel giorno della ripresa della Major League Soccer i giocatori del Philadelphia Union si sono subito fatti notare e hanno indossato magliette di Black Lives Matter, movimento internazionale impegnato nella lotta contro il razzismo, ma in un breve video pubblicato sugli account social della squadra si può notare come tolte quelle casacche sotto ve ne erano delle nuove sulle quali erano scritti i nomi delle vittime della violenza della polizia.

Insieme al video è stato condiviso un post, "I nostri giocatori sono uniti. Ogni nome è di troppo", con la prima parte che fa riferimento all'unione tra i calciatori in campo oltre la razza e la seconda che riguarda i nomi delle vittime sulle maglie. La franchigia allenata da Jim Curtin era impegnata nella prima partita nella ripartenza della Major League Soccer, che è ripresa questa mattina alle ore 9.00 locali, contro il New York City FC.

Nella serata di mercoledì quasi 200 giocatori hanno osservato 8 minuti e 46 secondi di silenzio, lo stesso lasso di tempo che l'agente Chauvin ha tenuto a terra Floyd sollevando il ginocchio dal suo collo solo dopo la richiesta dei paramedici e nonostante l'afroamericano di 46 anni avesse perso coscienza già da 3 minuti; per protestare contro le discriminazioni razziali prima delle gare di MLS: i giocatori hanno indossato magliette nere, guanti neri e mascherine nere che riportavano diverse scritte come "Black And Proud", "Silence Is Violence" e "Black All The Time".

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