MLS: campionato in 6 settimane a “Disney World” ma i giocatori chiedono garanzie sulla salute
La Major Soccer League americana sta discutendo in queste ore come riprendere a giocare. La curva epidemiologica in America è ancora a livelli di guardia ma in alcuni Stati si è registrato un primo cambiamento di tendenza. Tutto ciò porta a pensare di scendere in campo nuovamente per concludere una stagione interrotta lo scorso 12 marzo dopo l'emergenza Covid 19 che ha già causato oltre 100 mila vittime in tutti gli Stati Uniti. I giocatori, attraverso il sindacato di categoria ha emesso una nota formale alla Lega, per ridiscutere il piano di salute e di sicurezza precedentemente stilato.
E' lo stesso iter che si è svolto nella Serie A italiana, con un primo protocollo poi rivisto e corretto fino a trovare la quadratura di un cerchio che ha acconsentito prima al ritorno degli allenamenti collettivi e, poi, alla scelta di ripartire con date, orari e calendario che verranno ratificate nelle prossime ore. In America, il problema più evidente sono le distanze e gli spostamenti resi praticamente impossibili per le franchigie vista l'allerta e i divieti per contenere il contagio. L'idea di fondo è però chiara: la stagione dovrà terminare.
La proposta che è stata condivisa anche dalle società canadesi, coinvolte nella MLS, in totale tre franchigie, è quella di svolgere la restante parte di stagione in un unico luogo, ad Orlando, in una struttura già di per sè pronta ad ospitare eventi del genere. E' l' "ESPN Wide World of Sports Complex" un complesso sportivo di 220 acri situato nel "Walt Disney World Resort", a Bay Lake, in Florida. Il complesso comprende 9 sedi e ospita numerosi eventi sportivi amatoriali e professionali durante tutto l'anno e potrebbe ospitare per sei settimane – tanto è prevista la durata dell'ultima fase di stagione della MLS – anche il campionato americano.
C'è però da sciogliere l'ultimo nodo per il quale i calciatori sembrano non transigere: avere garanzie certe sulla sicurezza e sulla salute. Non basta che sia previsto l'arrivo delle franchigie entro fine giugno ad Orlando per preparare la preparazione e poi intraprendere il campionato, c'è necessità di avere certezze sulle misure che la Lega vorrà prendere prima, durante e dopo per la tutela dei calciatori.
