Mistero ai Mondiali, sulle maglie dell’Inghilterra spuntano strane macchie verdi (e non è l’erba)
Nella perfetta organizzazione espressa fin qui ai Mondiali in Qatar c'è però una vera e propria falla ed è stata scoperta nel modo più casuale possibile. Lo ha fatto la nazionale inglese che ha notato sulle proprie divise bianche alcune strane macchie che sono apparse ogni qualvolta finiva un match. Così, subito dopo la vittoria che ha permesso ai Tre Leoni di arrivare ai quarti, battendo in scioltezza il Senegal, è nato un tremendo sospetto e la conseguente polemica.
Diversi giocatori inglesi, come Jack Grealish e Jude Bellingham, ma anche Luke Shaw e lo stesso Harry Kane hanno notato delle strane macchie sulle divise. Una, due, tre: non le classiche che si riscontrano a fine 90 minuti tra interventi e scivolate, ma qualcosa di differente che è subito balzato agli occhi dei diretti interessati e poi è stato dato in pasto ai media, con video e fotografie che sono diventate subito virali sui social e nel web.
Ma cos'anno di strano questi segni? La sensazione sempre più diffusa è che per dare la sensazione del prato perfetto – anche a favore delle migliaia di televisioni da tutto il mondo – in Qatar i campi vengano "dipinti". Un escamotage che non è del tutto nuovo nel mondo dello sport professionistico e che è dettato dall'esigenza di mostrare sempre una immagine esemplare. Così, c'è chi ha anche spiegato, entrando nel merito, che si tratterebbe di un "trucco" usato ad esempio su alcuni campi da golf, come nel caso del torneo Augusta National che si svolge in Georgia dove – lì sì – senza nasconderlo, da sempre si tingono i campi per renderli ancora più verdi e regolari.
Il punto è che nel calcio nessuno si poteva aspettare una situazione del genere e nel momento in cui la nazionale inglese ha svelato il "trucco di Augusta", come oramai in patria lo hanno ribattezzato, è salita in cattedra la stessa FIFA a difendere il proprio operato e a smentire categoricamente l'utilizzo della pratica utilizzata già nel golf. L'unica ammissione ufficiale dell'utilizzo del colore è per contrassegnare il bordo dei campi di calcio, nelle aree di riscaldamento laddove si è adoperata la vernice verde. Una mezza ammissione che nasconde forse una imbarazzante verità: la risposta alle prossime partite e ai prossimi segni sospetti sulle divise.