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Minuto di silenzio, ma l’ex calciatore è vivo. La moglie in lacrime: “La TV ha detto che sei morto”

Vicenda surreale prima di una partita del massimo campionato bulgaro: domenica è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Petko Ganchev, ex stella dell’Arda Kardzhali che era impegnato contro il Levski Sofia. Ma l’ex attaccante non è morto e ha raccontato cosa è successo dopo che la TV aveva trasmesso la notizia della sua dipartita: “Entro nel cortile di casa e mia moglie mi accoglie in lacrime. Lei grida: ‘Petko, Petko, hanno annunciato in televisione che sei morto!’. Non riuscivo a capire cosa mi stesse dicendo e cosa fosse successo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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È  stato davvero un momento molto toccante prima del match del massimo campionato bulgaro tra Arda Kardzhali e Levski Sofia, gara di alta classifica tra seconda e quinta in graduatoria, che si è conclusa con un pareggio per 1-1. Domenica pomeriggio le due squadre si sono allineate a centrocampo mentre lo speaker dello stadio annunciava che ci sarebbe stato un minuto di silenzio in memoria di Petko Ganchev, ex calciatore che in passato ha militato nella squadra di casa. A capo chino i giocatori, così come gli spettatori in religioso silenzio, tutti assorti nel rispettoso ricordo dell'amato defunto. Che tuttavia tale non era, come ammesso poco dopo dallo stesso Arda, con tanto di scuse al diretto interessato. Ganchev era vivo e vegeto, si trovava fuori casa e si è visto arrivare incontro la moglie in lacrime che urlava: "Petko, Petko, hanno annunciato in televisione che sei morto!".

L'incredibile gaffe dell'Arda Kardzhali: minuto di silenzio per Petko Ganchev, ma è vivo

La vicenda ha assunto toni surreali già prima della fine della partita, quando l'Arda ha pubblicato un post di scuse sulla propria pagina Facebook affermando di essere stato informato male circa la dipartita del suo ex calciatore: "La dirigenza del PFC Arda desidera esprimere le sue più sentite scuse all'ex giocatore dell'Arda Petko Ganchev e ai suoi familiari dopo che il club ha ricevuto informazioni errate sulla sua morte. Auguriamo a Petko Ganchev molti altri anni di buona salute e di godere delle vittorie dell'Arda".

Il racconto surreale di Ganchev: "Essere sepolti vivi è piuttosto stressante"

Ex attaccante, Ganchev è stato una stella dell'Arda Kardzhali, con cui ha segnato più di 120 gol. Petko non solo è vivo, ma si trova anche in ottime condizioni di salute: "Sono a casa. Vivo nel villaggio di Kolarovo a Stara Zagora – ha detto l'ex calciatore, che poi ha raccontato le circostanze ugualmente surreali in cui ha appreso che era stato commemorato da morto – Sono nato nel 1946. Se Dio vuole, compirò 79 anni il 17 giugno. Mia moglie e io viviamo nel villaggio da 15 anni. Abbiamo un cortile, abbiamo animali, piantiamo frutta e verdura. Tutto come dovrebbe essere. Non mi perdo mai le partite dell'Arda in TV. Contro il Levski sono arrivato in ritardo di circa dieci minuti perché avevo da fare. Mentre tornavo a casa, il mio telefono ha iniziato a squillare molto spesso. Ma stavo guidando e non mi sono azzardato a rispondere. Parcheggio davanti casa nostra. Entro nel cortile e mia moglie mi accoglie in lacrime. Lei grida: ‘Petko, Petko, hanno annunciato in televisione che sei morto!'. Non riuscivo a capire cosa mi stesse dicendo e cosa fosse successo".

I calciatori dell'Arda Kardzhali in silenzio per commemorare il più che vivo Petko Ganchev
I calciatori dell'Arda Kardzhali in silenzio per commemorare il più che vivo Petko Ganchev

"Mi ha spiegato che l'hanno chiamata al telefono e le hanno riferito quello che avevano sentito dire prima dell'inizio della partita Arda-Levski. Poi mi hanno chiamato due miei amici. Uno l'ha visto anche lui in TV e mi urla: ‘Io ti chiamo, ma tu non rispondi! Ho creduto a quello che ho sentito e poi ho chiamato tua moglie'. È normale che fosse sorpreso e spaventato, visto che non ci sentivamo da un po'. Un altro mio amico, Stoyan Iliev, ex difensore centrale, era allo stadio. Mi urla: ‘Non so se piangere o ridere'. Anch'io, puoi sia piangere che ridere. Stoyan si è alzato in piedi come le altre persone allo stadio per rendermi omaggio… Essere sepolti vivi è piuttosto stressante, davvero", ha aggiunto Ganchev scherzandoci sopra.

"In effetti, la situazione non è stata piacevole, ma alla fine dobbiamo essere positivi. Quindi ieri, quando ho sentito la terribile notizia, mi sono versato un po' di brandy…", ha concluso il buon Petko ridendo.

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