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Mino Raiola è morto, l’annuncio della famiglia: “Ha lottato fino all’ultimo con tutte le sue forze”

Mino Raiola è morto a 54 anni, la notizia data dai familiari: “Mino ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori”
A cura di Alessio Pediglieri
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Mino Raiola non ce l'ha fatta: il procuratore si è spento quest'oggi all'Ospedale San Raffaele di Milano dopo aver lottato fino alla fine. Era in condizioni disperate da un paio di giorni: lo ha confermato la famiglia pubblicando sugli account dell'agente un post d'addio. Raiola aveva 54 anni e da tempo il suo stato di salute aveva preoccupato. Nella giornata di giovedì erano arrivate voci incontrollate sulla sua dipartita, poi smentita da amici parenti e dallo stesso Mino che aveva twittato con il solito suo sarcasmo: "Sono in grado di resuscitare". Ma oggi, purtroppo è tutto vero.

Ad annunciarlo i familiari del procuratore che ha provato a reagire fino alla fine, dovendo però cedere davanti al male. "Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino" si legge via social sugli account di Raiola. "il più straordinario procuratore di sempre. Mino ha lottato fino all'ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori. E ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui, senza nemmeno rendersene conto".

La morte di Mino Raiola ha scosso il mondo del calcio mondiale: procuratore conosciuto da tutti, ha sempre vantato nella sua ‘scuderia' campioni e talenti del calibro di  Ibrahimovic, Donnarumma, Pogba e Haaland. Raiola era nato a Nocera Inferiore per poi trasferirsi sin da giovane in Olanda ad Haarlem dove oltre ad aver da subito aiutato la propria famiglia nella ristorazione ha coltivato da subito la propria passione per il calcio, diventando a soli 20 anni imo dei responsabili delle giovanili dell'Harlem.

Nel gennaio scorso erano arrivate le prime negative notizie sulle condizioni di salute con un primo ricovero avvenuto sempre al San Raffaele di Milano ma l'entourage di Raiola aveva smentito qualsiasi complicazione sottolineando la presenza di Mino per una serie di controlli programmati. Nessun pericolo di vita, nessuna condizione grave, come aveva asserito anche il professore Alberto Zangrillo, Primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare e come era sembrato effettivamente con il rientro nella casa di Montecarlo.

Nelle ultime ore era però calato il silenzio sulle condizioni di Raiola sempre ricoverato al San Raffaele di Milano, dove era andato a trovarlo anche Zlatan Ibrahimovic. Ancora una volta era intervenuto il Professor Zangrillo che aveva ribadito la voglia di vivere da parte del procuratore: "Sta combattendo". Poi, nessuna più notizia fino al dolorosissimo epilogo odierno: "Mino è stato parte delle vite di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile della storia del calcio moderno – si legge ancora nel comunicato a firma della "The Raiola Family" – Ci mancherà per sempre e il suo progetto di rendere il mondo del calcio un posto migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione. Ringraziamo di cuore coloro che gli sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di dolore".

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