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Milan scatta la protesta, Curva Sud in silenzio contro il Genoa: “La società mandi un segnale forte”

Per Milan-Genoa, in programma domenica 5 maggio a San Siro, il tifo rossonero scenderà in sciopero: “Ci asterremo da qualsiasi forma di tifo, invitiamo tutti a farlo” si legge nell’ultimo comunicato della Curva Sud. Che motiva le ragioni di questa scelta radicale: “La società dia un segnale forte e chiaro, puntando su un allenatore che sappia stimolare il gruppo e valorizzare i giovani, facendo acquisti mirati”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Milan scenderà in campo domenica 5 maggio alle 18:00 a San Siro per sfidare il Genoa di Gilardino. Ma lo farà senza il supporto del proprio pubblico o, almeno, della parte più calda e attiva del suo popolo sugli spalti, la Curva Sud. Un comunicato è apparso da parte del gruppo storico ultrà milanista che ha deciso di non esporre alcun vessillo né di intraprendere "qualsiasi forma di tifo". Il motivo? Semplice: dopo aver già "esautorato" da tempo Stefano Pioli dal ruolo di allenatore, ora attendono dalla società "segnali chiari e forti".

Non c'è pace per il mondo Milan che si sta risollevando a fatica dallo scotto di aver dovuto concedere l'onore delle armi ai cugini nerazzurri nel modo più doloroso possibile, consegnando all'Inter lo Scudetto della seconda stella durante il derby. Da quel giorno, mentre la Milano nerazzurra festeggia senza tregua, l'altra parte della città è a un guado: di fronte, il campo dove ci si deve meritare la seconda piazza – che significa, oltre il prestigio, anche la qualificazione alla prossima Supercoppa Italiana – e il futuro, argomento sul quale sono stati più volte chiari gli stessi tifosi.

La Curva, Sud in questo caso, aveva già espresso da tempo il proprio parere sul futuro di Stefano Pioli, tecnico dell'ultimo tricolore ma anche allenatore il cui ciclo appare irreparabilmente concluso. Impossibile prolungargli il contratto in scadenza anche se al momento la società non si è mai esposta e, tanto meno, pronunciata.  Ma gli ultrà, e non solo, si erano spinti oltre giudicando in modo negativo anche le alternative che erano rimbalzate in queste ore, tra cui l'opzione Lopetegui, tecnico ex Real e Porto tra le altre, nonché storico ct della Spagna in cui ha allenato la Nazionale in ogni categoria, dalle giovanili fino alla prima squadra.

Oggi senza contratto, il 57enne allenatore spagnolo è stato "investito" da un'ondata di rifiuto da parte del popolo milanista a tal punto che la sua candidatura è stata "bocciata" sin sul nascere: per i tifosi non è il profilo adatto, guai ingaggiarlo. Anche perché, nel comunicato della Curva Sud, pur mai nominandolo, il segnale è più che perentorio verso il mondo milanista: "Domenica contro il Genoa Curva Sud Milano ed AIMC non esporranno striscioni/bandiere/stendardi e si asterranno da qualsiasi forma di tifo. Invitiamo tutto il resto del pubblico presente allo stadio ad unirsi a questa forma di protesta".

Far sentire la propria voce tramite il fragoroso silenzio di San Siro in occasione di Milan-Genoa, Una protesta che – si legge ancora nella nota ultrà "ha come unico obiettivo, quello di incentivare la società a proseguire nella linea d’investimenti intrapresa la scorsa stagione, puntando su un allenatore che sappia stimolare il gruppo e valorizzare i giovani, facendo acquisti mirati nei ruoli lasciati scoperti questa stagione. Non spetta a noi come sempre fare scelte e nomi, la cosa importante è che la società mandi un segnale chiaro e forte di voler rafforzare il progetto imbastito la scorsa estate. Sempre con il Milan nel cuore!"

Le proteste dei tifosi del Milan contro la società

Il comunicato ufficiale di venerdì 3 maggio è semplicemente l'atto finale e conseguente di un clima nella tifoseria rossonera, pesante da tempo. La scelta dello sciopero del tifo contro il Genoa diventa così l'aspetto più clamoroso, dopo il confronto con i giocatori e altri comunicati che avevano per oggetto la dirigenza e il suo massimo esponente Jerry Cardinale: "è giunta l'ora di arrivare al dunque e dimostrare con i fatti i reali obiettivi della società. Ovvero se costruire una squadra ambiziosa" si leggeva in un comunicato di settimana scorsa "oppure di allestire in anno in anno una squadra in grado di vivacchiare nelle posizioni che garantiscono l'accesso alla Champions in attesa di costruire il nuovo stadio e nulla più". Scelte che gli ultrà rossoneri rifuggono in toto e sulle quali manifesteranno il proprio indignato silenzio durante il prossimo Milan-Genoa.

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