Milan, l’esito dei test: “Nessun calciatore è positivo al coronavirus”
Il Milan ha pubblicato una nota ufficiale nella quale ha chiarito quali sono le condizioni dei calciatori e per fare il punto sull'esito dei test diagnostici ai quali sono stati sottoposti i tesserati (sia i giocatori sia i componenti dello staff tecnico). Nessuno è risultato positivo al coronavirus, a differenza di quanto emerso nelle ultime ore.
AC Milan comunica, che, sulla base dei test medici sin qui effettuati sui giocatori della Prima Squadra e lo staff presenti a Milano, non vi è stato riscontro di casi positivi da Covid-19 – si legge nella nota ufficiale della società rossonera -. La squadra proseguirà il programma tecnico individuale a Milanello. Contestualmente, verrà completato lo screening medico per tutta la rosa di giocatori che saranno a disposizione dell'allenatore e del suo staff nei prossimi giorni.
Ad alimentare le voci sui casi di contagio al covid-19 in casa rossonera era stato lo stesso presidente, Paolo Scaroni. Non è apparso chiaro, però, se il massimo dirigente si riferisse a Paolo e Daniel Maldini (gli unici due tesserati che nelle scorse settimane avevano contratto il morbo), oppure facesse riferimento a ulteriori casi riscontrati dopo i test e in aggiunta a quelli verificati ne Torino, nella Sampdoria e nella Fiorentina.
Abbiamo alcuni giocatori infetti in via di guarigione ma i due Maldini stanno andando bene – aveva ammesso il numero uno del Milan -. Milanello è aperto e abbiamo già iniziato di nuovo ad allenarci, mantenendo le distanze. Stiamo facendo passi verso il riavvio.
La nota ufficiale del Milan sgombra il campo da qualsiasi fraintendimento. I rossoneri attendono le decisioni del Governo sulla possibilità che riprendano allenamenti di gruppo e campionato. Lunedì, intanto, dovrebbe rientrare finalmente in Italia anche Zlatan Ibrahimovic. L'attaccante, che si trova in Svezia da quasi 2 mesi, ha prenotato un volo da Stoccolma per Milano. Una volta tornato in Italia, come previsto dalla legge, dovrà osservare la quarantena a casa e poi sostenere i test diagnostici.
