Milan-Liverpool del 2005 sarebbe finita diversamente se si fosse giocata oggi: ci sono nuove regole
Milan contro Liverpool è una classica di Champions League consegnata alla leggenda dalla doppia finale giocatasi nel 2005 ad Istanbul e nel 2007 ad Atene. La dolorosa sconfitta ai rigori della prima sfida fu vendicata sportivamente due anni dopo con il 2-1 sigillato dalla doppietta di Pippo Inzaghi. Un trionfo che tuttavia non attenua la sofferenza che ancora coglie i tifosi rossoneri quando ripensano a come sia stato possibile buttare alle ortiche il vantaggio di 3-0 con cui si era concluso il primo tempo della prima partita.
Le tre reti realizzate dai Reds in appena 6 minuti – tra il 54′ e il 60′ – appartengono a quell'insondabile che rende meraviglioso ma anche a volte terribilmente crudele lo sport. Dopo il pareggio degli uomini di Benitez, furono in molti a pensare che una sceneggiatura così fantasiosa non potesse che concludersi con la vittoria di Gerrard e compagni, spinti dal vento del destino che avrebbe poi fatto sbagliare i rigori nella sequenza finale a Serginho, Pirlo e Shevchenko.
Una conclusione del match che tuttavia oggi sicuramente sarebbe stata diversa, a prescindere se poi il successo avrebbe premiato ugualmente il Liverpool o invece il Milan. I penalty sbagliati dai rossoneri erano infatti inficiati dalla mancata osservanza del regolamento da parte del portiere dei Reds Dudek: sarebbero stati da ripetere allora e lo sarebbero anche oggi, visto che la regola – pur cambiata – è stata violata in entrambe le sue formulazioni dal numero uno polacco. La differenza tuttavia sarebbe che oggi l'irregolarità di Dudek non la passerebbe liscia, grazie all'introduzione del VAR. Questa sì che sarebbe l'innovazione che in quel 2005 avrebbe potuto riscrivere la storia.
All'epoca, sui calci di rigore i portieri potevano muoversi sulla linea dopo il fischio dell'arbitro, ma sempre tenendo i due piedi sulla riga bianca fino al momento in cui il pallone fosse partito dal dischetto. Dopo la nuova regola introdotta dall'IFAB il 2 marzo 2019 e poi successivamente ancora modificata, è sufficiente che il portiere abbia parte di un solo piede che tocchi o sia in linea oppure sia dietro la linea di porta nell'istante in cui l'attaccante calcia il pallone, perché il rigore sia ritenuto valido. Come detto, non è questa la modifica dirimente, visto che Dudek – come si può vedere nel video sotto – era sempre abbondantemente fuori dai pali al momento dei rigori tirati dai rossoneri, ma la presenza del VAR darebbe oggi luogo ad un agevole check che porterebbe alla loro ripetizione (perché sbagliati, mentre in caso di penalty segnato la violazione del portiere non avrebbe conseguenze).
Ovviamente nessuno può dire che poi l'esito dei tiri ripetuti da Serginho, Pirlo e Shevchenko – dopo un nuovo balletto di Dudek – sarebbe stato diverso, consegnando al Milan quella Champions League del 2005. Però il rimpianto resta e resterà per sempre.