Milan, Gigio Donnarumma ricorda l’estate 2017: “Difficile giocare con i tifosi contro”
In attesa di conoscere il suo futuro, che potrebbe anche essere lontano dal Milan, Gigio Donnarumma si è raccontato in una lunga intervista concessa alla rivista ‘Undici', dove ha parlato di quelli che sono i suoi obiettivi personali: "Voglio un grande Europeo, e poi voglio diventare il portiere più forte del mondo". Il portiere milanista e della Nazionale italiana, atteso dall'incontro con la società e con il suo agente Mino Raiola per risolvere il problema del rinnovo (il suo contratto scade nell'estate 2021), ha poi parlato dei suoi esordi e della prima grande partita affrontata.
"La mia passione è sempre stata la porta. Di questo ruolo la cosa che mi è sempre piaciuta di più è l'adrenalina. Il derby giocato a 16 anni? È senza dubbio il ricordo più importante anche se in generale le sfide contro l'Inter generano grande emozione – ha spiegato Gigio Donnarumma – L'adrenalina è a mille, il cuore a duemila, ho voglia di vincere, ho voglia di giocare bene".
L'estate del 2017 e la pace con i tifosi rossoneri
Ora che ha ritrovato la serenità anche con la tifoseria del Milan, che lo aveva pesantemente contestato durante la lunga ed estenuate trattativa del rinnovo, Donnarumma può ripensare a quei momenti senza particolari problemi: "È difficile giocare quando i tifosi sono contro di te, quando ti fischiano. San Siro è San Siro. Però non ho mai avuto paura. Sapevo chi sono, sapevo cosa potevo fare. Paura zero".
Ciò che non uccide fortifica e Gigio Donnarumma lo sa molto bene. Da quell'estate infuocata, il numero 99 rossonero è uscito a testa alta e mostrando notevoli progressi tra i pali: "A me sembra tutto normale, credo sia questo che mi fa rimanere a questi livelli – ha aggiunto il portiere di Castellammare di Stabia – Faccio delle cose, delle parate, e mi sembrano normali. E poi mi piace comandare, mi trovo bene a farlo. Devi dar fiducia alla difesa, sei il primo a dar fiducia alla squadra. Devi essere solido. All'inizio ero timido, tutti erano più grandi di me. Ora sono uno di quelli che è al Milan da più anni. So di avere un ruolo importante, mi faccio sentire".