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Milan, dopo Boban via anche Maldini? L’ex capitano riflette sul suo futuro

Il Fondo Elliott vorrebbe trattenere l’ex capitano, ma di fronte all’imminente esonero del dirigente e amico croato Paolo Maldini potrebbe decidere anche lui di lasciare il club. Subito o a fine stagione, l’addio dell’ex capitano sembra infatti già scritto. Il tutto per la disperazione della tifoseria rossonera: spiazzata da questa nuova rivoluzione.
A cura di Alberto Pucci
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Mentre la squadra è tornata a Milanello dopo l'inutile viaggio a Torino, e in attesa di capire se per il prossimo weekend l'avversario sarà il Genoa o il Lecce, in casa Milan tiene banco la frattura insanabile tra la proprietà statunitense, l'amministratore delegato Gazidis e Zvonimir Boban. Per il CFO rossonero l'addio sarebbe infatti dietro l'angolo e potrebbe anche essere comunicato nelle prossime ore.

Con il divorzio da ‘Zorro' il Milan perderebbe l'ennesima bandiera (dopo quelle ‘bruciate' negli scorsi anni), e rischierebbe di andare incontro ad un pericoloso domino che potrebbe coinvolgere anche l'amico e collega Paolo Maldini. Il futuro dell'ex capitano, oggi direttore tecnico della squadra, è infatti un grande punto di domanda. Come reagirà Maldini all'allontanamento di Boban? La risposta che tutti i tifosi rossoneri si stanno facendo, non dovrebbe però tardare ad arrivare.

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La decisione di Paolo Maldini

Secondo quanto scritto dalla ‘Gazzetta dello Sport', il fondo Elliott avrebbe deciso di tenere Maldini all'interno dell'organigramma: una scelta sulla quale pesa però la volontà dell'ex difensore, anche lui contrariato di fronte all'esonero di Boban. Dopo aver apertamente bocciato l'idea di contattare Ralf Rangnick per la prossima stagione, Maldini sta infatti riflettendo sul da farsi e sull'opportunità di rimanere in società e accettare di sottostare alle scelte (fino ad oggi non condivise) di Ivan Gazidis.

Se Paolo Maldini deciderà di rimandare il suo addio alla prossima estate e di non lasciare il club nelle prossime ore, lo farà solo per il suo attaccamento alla maglia e per quel lavoro che fino ad oggi ha portato avanti con la dirigenza e con Stefano Pioli e i suoi giocatori: attori non protagonisti dell'ennesimo film drammatico, di quello che una volta era uno dei club più vincenti nel mondo.

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