Milan, cosa fanno oggi i giocatori che vinsero la Champions League 2003
28 maggio 2003, 20.45 all'Old Trafford di Manchester inizia la sfida delle sfide, la finale di Champions League tra due squadre italiane, la Juventus guidata da Marcello Lippi e il Milan dove in sella c'era Carlo Ancelotti. Il risultato finale è ricordato da tutti: il successo milanista ai calci di rigore, dopo 120 minuti di pathos terminati a reti inviolate. Match winner dal dischetto, complici gli errori di Trezeguet, Zalayeta e Montero, Andriy Shevchenko che oggi, a distanza di 17 anni da quello storico trionfo, ha ricordato l'evento postando sul suo profilo Facebook la foto di tutta la squadra che festeggia la Coppa.
28 maggio 2020. A distanza di 13 lunghe stagioni, gli eroi di Ancelotti e di quel Milan che percorse tutta la Champions League a testa altissima, primeggiando nel proprio girone sul Real Madrid, sbarazzandosi nei quarti di finale dell'Ajax e superando l'ostacolo derby contro l'Inter un un emozionante e unico doppio confronto a San Siro, che fine hanno fatto? Storie differenti, destini distanti, alcuni ancora legati a doppio filo con il mondo del calcio, altri che hanno intrapreso strade differenti.
- Nelson Dida – Classe '73, nove stagioni in rossonero intervallate da una parentesi al Corinthians, ha chiuso la carriera nel 2015 con la maglia dell'Internacional ma il suo destino è ancora legato al Diavolo. Dal 2019 è preparatore dei portieri under 17 del Milan.
- Alessandro Costacurta – "Billy" (classe '63) è oggi uno stimato dirigente sportivo e opinionista, con patentino di allenatore, carriera cortissima, iniziata nel 2008 come collaboratore tecnico al Milan e finita la stagione successiva al Mantova. Ha anche intrapreso il cammino federale e nel febbraio 2018 è stato nominato subcommissario della FIGC.
- Alessandro Nesta – 10 stagioni in rossonero per il classe 76 che ancora adesso vive di calcio, anche si è ritirato da quello giocato nel 2014 dopo parentesi in America e in India. Da subito ha intrapreso la carriera di allenatore, nel 2014 e dopo la gavetta americana nel Montreal Impact e al Miami Fc, è tornato in Italia, prima al Perugia e adesso al Frosinone.
- Paolo Maldini – Il capitano di quel Milan e di tanti altri Milan vincenti oggi a distanza di 17 anni è ancora al Milan. Da dirigente, responsabile dell'area tecnica rossonera, un ruolo che ha iniziato solamente nell'agosto del 2018, a 9 anni dal suo ritiro dl calcio giocato. Maldini è sempre stato legato al mondo del calcio internazionale. Nel 2009 rifiutò un posto al Chelsea, a fianco di Ancelotti e nel 2015 fondò i Miami FC, unico club calcistico professionista della città della Florida
- Kakhaber Kaladze – Classe '78, si è ritirato nel 2012 con la maglia dl Genoa, ultimo club in cui ha giocato in Italia dopo le nove stagioni a difendere l'area del Milan. Ha poi abbandonato la strada calcistica per quella politica. Dall'ottobre 2012 al luglio 2017 è stato Ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali in Georgia e dall'ottobre dello stesso anno sindaco della capitale Tbilisi
- Gennaro Gattuso – ‘Ringhio' imperversa ancora sui campi di Serie A, ma dalla panchina. Gattuso ha intrapreso con successo la carriera di allenatore dopo inizi difficili e complicati che lo hanno visto girare per il mondo: Sion, Palermo, Creta, Pisa. Poi l'avventura al Milan primavera e in prima squadra e, adesso, quella al Napoli. Ritiratosi nel 2013, non si è mai allontanato dal mondo del pallone, intraprendendo nello stesso anno il ruolo di tecnico in Svizzera.
- Andrea Pirlo – il ‘Maestro', classe 1979, è tornato nel mondo del calcio per insegnare a giocare a pallone. Ha conseguito il patentino di allenatore e dopo un lungo periodo dal ritiro, avvenuto nel 2017 in America con il New York City, lo scorso 20 febbraio ha annunciato la sua carriera da tecnico.
- Clarence Seedorf – Ritiratosi nel 2014 con la maglia del Botafogo, ha intrapreso l'avventura da allenatore, iniziando proprio dal Milan lo stesso anno. Poi, Shenzhen, Deportivo e Camerun, senza troppa gloria. Nominato nel dicembre 2014 dalla UEFA quale "Ambasciatore Globale Uefa per la Diversità e il Cambiamento" oggi Seedorf è senza un contratto.
- Rui Costa – "O Maestro" ha salutato il calcio nel 2008 con la maglia del suo Benfica, la squadra del cuore che ha condiviso con i colori rossoneri indossati 5 stagioni. L'ex centrocampista portoghese ha lasciato il campo per impegnarsi da subito dietro una scrivabia, sempre nel mondo del pallone. Oggi è uno stimato dirigente, ricopre il ruoko di direttore sportivo al Benfica.
- Andrij Ševčenko – Dal 2016 è sulla panchina della sua Nazionale, l'Ucraina. Salutato il calcio giocato con la Dinamo Kiev nel 2012 e dopo essere stato una delle stelle più splendenti del Milan a cavallo tra gli anni 90 e i 2000, Shevchenko. Dopo il suo addio al calcio, nel 2012 abeba intrapreso anche la carriera politica, ma senza grande successo, abbandonando subito quella strada
- Filippo Inzaghi – SuperPippo lo troviamo a Benevento dove stava risalmnendo in Serie A prima del blocco per coronavirus, mantenendo la prima posizione del campionato cadetto. Una sorta di riscatto totale per Inzaghi che si era scontrato con la dura realtà della panchina nel 2013 ad un anno dal ritiro, proprio con i colori rossoneri. Promosso dagli Allievi in prima squadra, durò l'arco di una turbolenta stagione e mezza, poi la gavetta nellacadetteria, prima in Laguna e poi la parentesi a Bologna e oggi con i campani.
Tra gli altri giocatori che fecero parte di quella finale 2003 ci sono anche
- Roque Júnior subentrato al 66’ (dal marzo 2016 fa parte delle giovanili della Lazio in veste di collaboratore tecnico)
- Massimo Ambrosini in campo dall'87' (opinionista tv e dall'agosto 2018 capo delegazione dell'Under-21)
- Serginho entrato al 71’ (osservatore Milan subito dopo il ritiro e oggi senza un contratto nel mondo del calcio)