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Mike Dean ha chiesto di non arbitrare in Premier League dopo aver ricevuto minacce morte sui social

Mike Dean ha chiesto di non dirigere partite della Premier League il prossimo fine settimana dopo aver ricevuto minacce di morte sui social media per se stesso e la sua famiglia dopo aver punito con due espulsioni due episodi controversi nelle due gare che ha diretto. Il 52enne arbitrerà in FA Cup mercoledì la gara tra Leicester e Brighton.
A cura di Vito Lamorte
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Mike Dean ha chiesto di non dirigere partite della Premier League il prossimo fine settimana dopo aver ricevuto minacce di morte sui social media per aver assegnato due controversi cartellini rossi. Il 52enne è stato criticato per aver espulso il centrocampista del West Ham, Tomas Soucek, per comportamento violento dopo che sabato aveva colpito accidentalmente Aleksandar Mitrovic nel pareggio per 0-0 degli Hammers in casa del Fulham. Il fischietto di Wirral era stato protagonista di una decisione simile avvenuto solo quattro giorni dopo per l'espulsione del difensore del Southampton Jan Bednarek per un fallo su Anthony Martial nel 9-0 subito dai Saints al Manchester United. In entrambi i casi Dean ha scelto di assegnare l'espulsione dopo essere stato consigliato di valutare le situazioni di gioco sul monitor a bordo campo dall'uomo al VAR ma le sanzioni son state poi annullate.

In seguito a queste scelte l'arbitro è stato preso di mira sui social con minacce di morte e violenze per lui stesso e la sua famiglia. Questo tipo di condotta è stata subito denunciata alla polizia e alle autorità.

Il 52enne arbitrerà la partita di FA Cup di mercoledì tra Leicester e Brighton e potrebbe tornare in Premier League già nel fine settimana successivo: al suo fianco ci sarà Lee Mason, tenendo sempre unità la coppia che lavora insieme da anni.

Dopo essere stato espulso contro il Manchester United Bednarek ha affermato: "Martial ha detto che non era fallo", mentre Soucek ha twittato dopo il suo rosso contro il Fulham che "Ho parlato con Aleksandar Mitrovic dentro e dopo il match e mi ha detto che nel nostro duello non c'era nulla di irregolare".

Sulla situazione l'amministratore delegato di PGMOL, Mike Riley, ha dichiarato: "Minacce e abusi di questa natura sono totalmente inaccettabili e sosteniamo pienamente la decisione di Mike di segnalare questi messaggi ricevuti dalla sua famiglia alla polizia. Nessuno dovrebbe essere vittima di messaggi ripugnanti come questi. Le minacce online sono inaccettabili in qualsiasi ambito della vita e occorre fare di più per affrontare il problema".

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