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Mihajlovic sul mercato: “Non facciamo come il Governo che fa decreti a ca**o di cane”

Il tecnico del Bologna ha negato con forza il possibile arrivo di Mandzukic. “Non lo vogliamo, uno grande e grosso così ci mette del tempo per entrare in forma. Il momento della mia squadra? I ragazzi si devono parlare di più. Noi nei nostri ritiri stavamo insieme e giocavamo a carte, ora stanno sempre sui social”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo il grave infortunio di Federico Santander, costretto all'intervento chirurgico al ginocchio destro che lo terrà fuori per i prossimi quattro mesi, il Bologna rischia di avere qualche problema in attacco. Sinisa Mihajlovic non può infatti contare al momento su un attaccante con caratteristiche simili al paraguaiano: un giocatore in grado di portare chili e centimetri nelle aree avversarie.

Il mercato degli svincolati offre diverse soluzioni, e una di queste porta il nome di una vecchia conoscenza del campionato italiano: Mario Mandzukic. Di fronte al nome dell'ex giocatore della Juventus, il tecnico rossoblù ha però negato con forza l'interessamento del Bologna: "Non lo vogliamo, mai sentito parlare di un suo acquisto, poi non è detto che sia pronto subito. Uno grande e grosso così ci mette del tempo per entrare in forma".

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Palacio o Barrow le alternative a Santander

"Tanto vale aspettare gennaio – ha aggiunto Mihajlovic – Non voglio fare le cose tanto per fare, ci vuole logica nelle cose, dobbiamo essere lucidi, non prendiamo ad esempio il Governo che fa decreti a c… di cane. Ok, non dovevo dirlo ma ormai l’ho detto". Per la sfida di domani con il Cagliari, in programma al Dall'Ara alle ore 20.45, il tecnico dovrà dunque fare affidamento su Palacio o in alternativa schierare punta centrale Barrow: "Si la soluzione è quella, è l’unico insieme a Rodrigo. Possono giocare anche insieme con un trequartista. Ora abbiamo meno scelte e non possiamo neanche sfruttare i 5 cambi che incidono tantissimo".

Il momento della sua squadra, reduce da tre sconfitte consecutive in campionato, è stato uno degli argomenti toccati dall'allenatore durante la conferenza stampa della vigilia: "Abbiamo un'identità di squadra, ma questi ragazzi si devono parlare di più. Devono comunicare. Stanno tutti sui social, sempre. Noi nei nostri ritiri stavamo insieme e giocavamo a carte, ora stanno sui social. Serve maggior concentrazione, voglia, rabbia. Serve dare qualcosa in più".

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