Mihajlovic ruggisce all’Inter: “Voleva vincere coi ricorsi, non ci dormivo la notte”
![Mihajlovic "infastidito" dall'atteggiamento dell'Inter per i ricorsi contro il recupero poi giocato e perso contro il suo Bologna.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2022/05/sinisa-mihajlovic-bologna-inter-1200x675.jpg)
Senza troppi giri di parole. Diretto come sempre. Sinisa Mihajlovic torna al posto di comando, se lo riprende assieme alla vita dopo l'ennesimo periodo di isolamento a cui era stato costretto per tenere a bada la recrudescenza della malattia. Parla di tutto e, come prima cosa, toglie quel peso sullo stomaco che gli è rimasto anche dopo la vittoria nel recupero di campionato contro l'Inter. La piega che aveva preso la vicenda, la battaglia dei ricorsi a cui s'erano appigliati i nerazzurri mettendo in controluce, in dubbio la buona fede del suo Bologna (fermato dall'Asl per l'epidemia di Covid) è un sassolino che toglie dalla scarpa e scaglia lontano.
"Non riuscivo a dormire la notte – ha ammesso in conferenza stampa, alla vigilia della gara contro il Venezia – perché non volevo accadesse una cosa che tutti davano per scontato. Ho molto rispetto per l’Inter ma il suo atteggiamento mi ha dato molto fastidio. Hanno provato a vincerla tramite i ricorsi e questa cosa mi ha fatto arrabbiare. Prima della partita ho detto alla squadra: Hanno provato a vincerla prima perché sul campo non la vinceranno mai". La lucida astuzia di Sansone e l'errore clamoroso di Radu hanno rimesso le cose a posto. È sembrato quasi che la nemesi si abbattesse sulla formazione di Simone Inzaghi in maniera tanto implacabile quanto beffarda.
![Il tecnico del Bologna è tornato in panchina dopo un nuovo periodo di cure e controlli per tenere a bada la malattia.](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/27/2022/05/mihajlovic-inter-bologna.jpg)
Mihajlovic volta pagina, guarda avanti. Fa un cenno con la testa, lo accompagna con lo sguardo e con una smorfia. Adesso conta solo essere di nuovo lì, a contatto diretto con la squadra e quel mondo – il calcio – che è sempre stati tutto nel bene e nel male. Ambizione, passione, sfida: nel mestiere di vivere c'è anche questo. "È stato brutto… pesante. Stare sempre da soli è dura e ho sofferto molto. Ma adesso sono qua e questo è quello che conta – ha aggiunto il tecnico serbo -. Dal momento che sono rientrato in ospedale, il mio obiettivo è stato quello di tornare alla normalità il prima possibile. La salute ti fa godere la vita ma la malattia te ne fa comprendere bene il significato"
Chi vince lo scudetto? A tre giornate dalla fine del campionato la lotta si è ristretta a Milan e Inter. Il Napoli di Spalletti si è perso sul più bello. La Juventus s'era smarrita anche prima e ha messo al sicuro la quarta piazza grazie alle sventure altrui. "Facevo il tifo per il Napoli – ha aggiunto l'allenatore del Bologna -. Mi auguravo vincesse lo scudetto. Mi piace il gioco e la loro passione, oltre a quella della gente. La loro vittoria sarebbe stata un bene per il calcio italiano. Tra Milan e Inter, invece, non ho preferenze".
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