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Guerra in Ucraina

Mihajlovic non riesce più a parlare in conferenza: è la guerra, si alza e se ne va

Sinisa Mihajlovic non ha retto all’emozione: il tecnico del Bologna ha abbandonato la conferenza stampa.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sinisa Mihajlovic sa bene cosa sia la guerra. La guerra che ammazza, che rade al suolo città e case, che distrugge famiglie e amicizie. Il 53enne tecnico serbo del Bologna ha vissuto sulla propria pelle la dissoluzione dell'ex Jugoslavia e qualche tempo fa raccontò quale livello possa raggiungere l'odio quando il nazionalismo si impossessa dei cuori delle persone: "Con la guerra non esistevano più i legami familiari. Un mio cugino voleva buttare una bomba in casa mentre mio padre stava guardando in TV la Stella Rossa di Belgrado. Si fermò solo perché in casa c'era anche suo fratello insieme a mio papà…".

Oggi Mihajlovic era a Casteldebole per presentare in conferenza stampa il match che domani vedrà il suo Bologna giocare in casa della Salernitana, ma inevitabilmente si è parlato anche della terribile guerra che sta divampando da ieri in Ucraina dopo l'attacco russo. L'ex difensore di Roma, Lazio, Samp e Inter è apparso molto turbato quando durante la chiacchierata coi giornalisti ha aperto questo capitolo, partendo ancora una volta dalle sue esperienze personali.

Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa
Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa

"Ho letto una frase che diceva che la guerra la fanno i ricchi ma sono i poveri a morire. Io sono convinto che la guerra non possa e non debba essere l'unico modo per risolvere i problemi. Ricordo quando c'era la guerra nel mio Paese, vincemmo la Coppa dei Campioni e c'era la guerra. Poi quando ho vinto il campionato con la Lazio bombardavano ancora. Questi sono i veri problemi", ha detto con tono accorato Mihajlovic, trattenendo a fatica le lacrime.

"Io speravo sempre che i miei allenamenti durassero una giornata intera per non pensare alla guerra – ha raccontato il tecnico rossoblù – perché tornavi a casa e vedevi, ascoltavi, guardavi alla televisione quello che succedeva. Solo in quei momenti ero felice. Però non è facile riuscire a estraniarsi dai problemi. Io spero solo che, da prima notizia, la guerra non diventi presto la seconda, la terza o la quarta e dopo un mese non se ne parli più. Tutti dobbiamo cercare di dare un contributo, e sperare che sia una cosa che finisca presto, perché è una cosa più grande di noi".

A quel punto Mihajlovic ha provato a continuare: "Però, come vi ho detto…". Ma la frase è rimasta sospesa lì. La commozione ha preso il sopravvento e dopo lunghi istanti Sinisa si è alzato e se n'è andato, con l'assenso dei presenti che hanno capito lo stato d'animo dell'allenatore del Bologna. Dimenticare è impossibile.

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