“Mi hanno chiesto soldi per giocare in Nazionale”: ne ha scelta un’altra che lo ha convocato gratis
Sentirsi chiedere soldi per giocare in Nazionale: sembra una cosa assurda, eppure è accaduto davvero a Emmanuel Sarki, 33enne attaccante nato a Kaduna, popolosa città della Nigeria. Da ragazzo aveva impressionato nei club giovanili del Paese africano, giocando i Mondiali Under 17 con la selezione nigeriana e venendo poi convocato anche nell'Under 23. Poi la sua carriera nelle Nazionali delle Super Eagles si è bruscamente interrotta. Nel 2014, otto anni dopo l'ultima convocazione nell'U23, ritroviamo Sarki in campo con la maglia di Haiti.
Ma cosa è successo per fargli lasciare i colori della sua patria? È lo stesso giocatore a raccontare l'incredibile retroscena in un'intervista a The Athletic: "C'erano persone che mi chiedevano di pagare 5000 sterline solo per assicurarmi che la Nigeria mi chiamasse. Che cosa? Devo pagare per giocare a calcio per il mio Paese? Assolutamente no, non lo farò mai". A quel punto l'attaccante ha potuto essere convocato dalla Nazionale centroamericana grazie al nonno materno: "Mio nonno era venuto da Haiti in Nigeria come missionario, avevo il suo certificato di nascita e c'era un altro haitiano nella squadra del Wisla (club polacco dove giocava allora, ndr), ha chiamato il presidente della Federcalcio haitiana e gli ha raccontato tutto di me".
Sarki tuttavia ha giocato solo 4 partite per Haiti, poi ha scelto di non affrontare più lunghi viaggi a causa del suo mal d'aria, visto che ora si è trasferito in Polonia: "Era troppo stressante per me. Ho detto loro che ero davvero dispiaciuto, ma non voglio viaggiare così lontano. Stavo vomitando sui voli, ho avuto le vertigini. Rappresentarli è stato davvero fantastico, ma ora sto invecchiando. Ho 33 anni, me la prendo comoda. Ho un figlio piccolo, Samuel, e la mia fidanzata è polacca. Sono a casa". Che adesso non è né la Nigeria né Haiti: la patria è dove si sta bene.