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Metzelder confessa la diffusione di materiale pedo-pornografico: “Ho paura di me stesso”

Cristoph Metzelder è stato ascoltato oggi nel corso del processo a suo carica che si è tenuto oggi a Düsseldorf, che lo vede accusato di di raccolta e diffusione di contenuti pedo-pornografici inviati su Whatsapp a più persone. “Accetto la punizione e chiedo perdono” ha detto l’ex difensore in lacrime nel corso di una dichiarazione spontanea al Giudice.
A cura di Fabrizio Rinelli
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È iniziato oggi il processo a Cristoph Metzelder. L'ex difensore di Borussia Dortmund, Real Madrid e Schalke 04, è finito in Tribunale al termine di un'inchiesta che lo ha visto accusa di raccolta e diffusione di contenuti pedo-pornografici inviati su Whatsapp a più persone. L'ex difensore tedesco rischia ora una pena detentiva da 3 mesi a 5 anni. Nel 2019 era stata una sua ex fidanzata a denunciare la cosa dopo aver scoperto diverso materiale tra video e immagini contenuti nel suo cellulare.

Gli inquirenti poi, durante le indagini, trovarono altri 297 file analoghi archiviati sul proprio computer. Oggi, dinanzi alla Corte, Metzelder ha rilasciato una dichiarazione spontanea. "Accetto la punizione e chiedo perdono" ha detto l'ex difensore che ha poi parlato apertamente al giudice parlando della sua vita e del suo percorso fino a questo momento. "Sono stato in silenzio in quest'ultimo anno e mezzo" ha sottolineato il giocatore che si è mostrato pentito in Tribunale e in lacrime.

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L'ex difensore rischia tra 10 e 12 mesi di libertà vigilata

Metzelder ha dunque confessato la distribuzione di materiale pedo-pornografico. Il processo, che si sta svolgendo a Düsseldorf, ha visto una breve dichiarazione dell'ex calciatore, che ha rotto così il suo silenzio. A febbraio scorso emersero anche nuovi sviluppi sulla vicenda che fecero luce sul fatto che Metzelder inviò i file in questione ad una donna di Amburgo che risulta anch'essa indagata. L'opinione pubblica tedesca fu subito furibonda anche in virtù del fatto che nel 2006 l'ex difensore istituì un'associazione che aveva come obiettivo quello di aiutare i minori in difficoltà e nel 2017 fu anche insignito della Croce Federale al Merito. Tutto ciò che in questo momento stona parecchio dopo quanto accaduto.

"Ho fondato la Fondazione Christoph Metzelder nel 2006 ma ora opera senza il mio nome dalla metà del 2020 – ha detto nel corso della dichiarazione spontanea resa al giudice – Restituirò l'Ordine del Merito dello Stato del Nord Reno-Westfalia anche perché tutti i miei impegni di volontariato sono terminati". L'avvocato del giocatore poi, Ulrich Sommer, ha affermato che Metzelder "ha paura di se stesso". "Sa quello che ha fatto e che può essere considerato un crimine, dovrà affrontare le sue responsabilità". Il legale poi, alla TV tedesca, ha riferito che "ovviamente non è un pedofilo".

Metzelder si è poi scusato dopo quanto accaduto. Dopo circa quattro ore di processo ha poi aggiunto: "Ho ottenuto immagini e catturato screenshot di siti Web liberamente accessibili scambiandole in chat". L'x difensore ha poi concluso il suo intervento sottolineando il suo profondo pentimento: "Accetto la punizione e chiedo scusa alle vittime della violenza sessuale. Dovrò convivere con questo senso di colpa per il resto della mia vita", ha detto tra le lacrime. Secondo vari media digitali tedeschi, il tribunale distrettuale avrebbe promesso una pena detentiva compresa tra 10 e 12 mesi di libertà vigilata in caso di confessione.

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