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Messi spaventa i tifosi di Miami con le parole sussurrate a Insigne: gli dice cosa è successo

Il campione argentino è costretto a uscire dal campo per infortunio alla fine del primo tempo contro Toronto e buona parte del pubblico abbandona lo stadio. L’ex calciatore del Napoli va a sincerarsi delle sue condizioni.
A cura di Maurizio De Santis
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Lorenzo Insigne si avvicina a Messi per sincerarsi delle sue condizioni.
Lorenzo Insigne si avvicina a Messi per sincerarsi delle sue condizioni.

Lionel Messi s'infortuna e viene sostituito da Robert Taylor, i tifosi dell'Inter Miami lasciano lo stadio. Per tutti quelli che hanno preferito andar via quando mancavano una manciata di minuti alla fine del primo tempo è come se la partita contro Toronto fosse finito 0-0.

Per buona parte del pubblico la gara è finita lì al punto da trasformare la vittoria del 4-0 in una nota a margine rispetto alla preoccupazione per lo stop del campione argentino e all'uscita di scena della star più attesa. Sono andato lì per lui, vanno via se lui non c'è più. Le immagini che arrivano dagli spalti sono emblematiche della situazione che s'è venuta a creare: per molti di loro non vale il vecchio adagio "lo spettacolo deve continuare".

Eppure quali fossero le condizioni del ‘dieci' argentino era risaputo: fermo da un paio di settimane (dopo la vittoria dell'Albiceleste contro l'Ecuador grazie a una sua rete), era rimasto fuori a scopo precauzionale nella sfida contro Atlanta (persa male, con un risultato pesante di 5-2). Tornato in campo contro i canadesi, aveva trasmesso sensazioni positive grazie mettendo lo zampino in un paio di azioni (un tiro bloccato dal portiere, una buona giocata dopo un cross di Farias). Poco dopo è stato costretto ad alzare bandiera bianca.

È in quel momento che Lorenzo Insigne, calciatore del Toronto (assieme a Bernardeschi si erano stretti la mano prima del fischio d'inizio), si avvicina per sincerarsi delle sue condizioni. Il conciliabolo è breve, dura un minuto circa: l'ex azzurro incrocia lo sguardo della Pulce, gli mette un braccio sulla spalla a mo' di consolazione e di incoraggiamento e gli chiede cosa s'è fatto. "El tobillo… el tobillo", dice la stella sudamericana chiarendo il fastidio avvertito alla caviglia mentre abbandona il terreno di gioco con andatura caracollante.

La smorfia di dolore e di disappunto stampate sul viso di Messi hanno messo in allarme i tifosi. Mentre abbandonavano gli spalti avevano negli occhi anche i gesti ripetuti dal calciatore: ha abbassato i calzettoni, tolto i parastinchi e s'è andato a sedere in panchina vicino all'ex compagno ai tempi del Barcellona, Jordi Alba, poi s'è coperto il volto con una asciugamano ed è scomparso nella pancia dello stadio senza fare più rientro.

È stato in quel momento, quando era ormai chiaro che la sua gara s'è chiusa, che un fiume di persone ha iniziato a guadagnare l'uscita attraverso le scale. Un'immagine impressionante, che testimonia quale può mai essere l'impatto mediatico di eventi del genere. Del resto, non è stata nemmeno la prima volta che è accaduta una cosa del genere: la scena s'era ripetuta il 26 luglio scorso, in occasione della vittoria per 4-0 contro l'Atlanta United in Coppa di Lega anche se in un contesto differente.

Allora la sostituzione di Messi fu un normalissimo avvicendamento di gioco. Non ci fu alcuna ragione fisica a determinare la scelta del tecnico, Martino, ma solo una questione di mera opportunità. Il tempo di ricevere l'applauso fragoroso del pubblico poi calò il sipario e una fiumana di spettatori andò via. In buona sostanza, se non c'è lui la partita perde d'interesse e non ha più alcun senso restare lì. A vedere cosa?

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