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Messi perde la testa, afferra al collo Olivera: Argentina-Uruguay si trasforma in una torrida corrida

Durante il primo tempo di Argentina-Uruguay, gara valida per le qualificazioni mondiali poi vinta dalla Celeste 2-0, è andata in scena una furiosa rissa che ha visto protagonista anche Leo Messi. Intervenuto per sedare gli animi, la Pulga ha maldestramente afferrato al collo Olivera fomentando ancor più il clima di sfida. Acceso da un gesto osceno di Ugarte verso De Paul.
A cura di Alessio Pediglieri
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I Campioni del Mondo dell'Argentina hanno perso davanti al proprio pubblico dell'Estadio Alberto J. Armando di Buenos Aires contro l'Uruguay nella gara valida per il quinto turno di qualificazioni ai Mondiali nel girone sudamericano. Un K.O. pesante che in classifica ha frenato l'Albiceleste fino a giovedì serra imbattuta, in una gara che ben presto si è trasformata in una vera e propria corrida che ha visto tra i protagonisti, in negativo anche Leo Messi autore di un brutto gesto e poi "colpevole" del raddoppio uruguagio a fine gara.

L'attesa era altissima perché con il quinto successo consecutivo, l'Argentina avrebbe ribadito la propria supremazia in classifica allungando definitivamente su tutte le avversarie. Invece, i campioni in carica hanno rimediato una sonora sconfitta, di fronte ai propri tifosi in una serata che si era accesa all'insegna di uno straordinario calore partecipativo degli oltre 55 mila presenti che all'entrata delle due squadre hanno regalato una coreografia mozzafiato per il loro capitano e uomo simbolo, Leo Messi.

Un'atmosfera da grande evento, come è sempre stato il confronto tra Argentina e Uruguay, una "classica" sudamericana che non ha lesinato spettacolo, con ribaltamenti di fronte e i gol di Araujo al 41′ del primo tempo e il raddoppio definitivo di Nunez all'87' che hanno così permesso alla Celeste di riaprire i giochi in classifica portandosi a -2 dall'Argentina capolista. Ma il clima perfetto per godersi una delle sfide da sempre più attese è svanito ben presto perché l'agonismo e qualche eccesso di troppo si è immediatamente visto in campo.

Attorno al ventesimo, sul risultato di 0-0, la partita prende una bruttissima piega. A seguito di un battibecco tra Cristiano Romero e Maximiliano Araujo per la palla, le cose sono sfuggite di mano: si accende un parapiglia con diversi giocatori di entrambe le squadre, con Ugarte al centro, poi ammonito. La situazione si fa subito torrida, con Ugarte e De Paul tra i più accesi, che si confrontano petto a petto, facendo volare parole grosse. C'è chi prova a riportare la calma e chi, in preda all'agonismo, entra prepotentemente nella contesa ampliando il confronto. Tra i primi ci prova anche Leo Messi che interviene per risolvere la questione e disperdere il gruppetto ma la sua presenza non fa altro che alimentare ulteriormente la gazzarra tra i giocatori. Proprio la Pulga, poco dopo sarà oggetto di pesanti critiche soprattutto perché autore di un gesto antisportivo e violento, non punito dall'arbitro.

Infatti, da alcune inquadrature di altre telecamere che si soffermano sul manipolo di giocatori pronti a darsele di santa ragione, si vede l'inconsulto gesto della Pulga che nel tentativo di allontanare Olivera lo afferra per il collo, strattonandolo e riaccendendo l'ira dei compagni di squadra. Un tentativo decisamente maldestro che però nasconde anche un motivo preciso che ha spinto il capitano argentino ad entrare nella mischia. Infatti, pochi istanti prima Ugarte aveva affrontato De Paul insultandolo e irridendolo come il prediletto, difeso proprio da Messi, rivolgendogli un gesto osceno che in un primo momento non era stato visto da molti. Anche in questo caso, altre angolazioni e riprese hanno mostrato perfettamente cosa sia accaduto in quegli istanti.

L'arbitro del match, il colombiano Roldan, pur assistendo da vicino alla corrida scatenatasi in campo ha poi preferito non prendere provvedimento alcuno, aprendo il fianco a nuove proteste e polemiche soprattutto tra i tifosi che davanti agli schermi chiedevano sanzioni severe da una parte per Ugarte e dall'altra proprio verso Leo Messi. Tutto è poi tornato alla normalità con un clima di tensione sempre latente, in cui hanno avuto la meglio i giocatori dell'Uruguay che si sono portati in vantaggio a fine primo tempo e poi hanno replicato in conclusione di partita, con il raddoppio di Nunez che ha visto ancora una volta protagonista, in senso negativo Leo Messi: una palla persa malamente dal capitano all'altezza della propria area di rigore ha dato il la al contropiede letale uruguaiano finalizzato alla perfezione dall'attaccante in forza al Liverpool

Un errore macroscopico che ha avuto il sapore acre della condanna dell'Argentina incapace nei minuti finali di ribaltare la partita. Fortunatamente non si sono verificati ulteriori episodi come quello del primo tempo ma ciò non ha tolto a Leo Messi di rileggere il match a suo modo, puntando il dito indice sul comportamento dei giocatori dell'Uruguay sempre pronti a trasformare la partita in corrida. "Contro l’Uruguay è sempre così e in questo momento preferisco non dire quello che penso" ha sentenziato la Pulga amaramente. "Questi giovani devono imparare da quelli più grandi, perché questa Classica è stata da sempre una sfida intensa ma giocata con rispetto".

Un "j'accuse" da parte di Messi per il clima creatosi in campo ma che non ha risparmiato nemmeno i propri compagni per una partita giocata malamente dall'Argentina. "È stato difficile per tutti noi giocare al meglio perché loro sono stati bravi ad essere intensi, veloci e fisici" ha poi spiegato il capitano dei Campioni del Mondo. "Non riuscivamo a trovare il modo di avere la palla e avere un possesso lungo che ci permette di esprimere il nostro gioco". Malgrado proprio Messi sia stato autore della classica gara di fatica e sacrificio, cantando e portando la croce, con i compagni incapaci di sfruttare le sue giocate ma regalando al pubblico i soliti sprazzi di talento cristallino che gli sono valsi anche l'ennesimo Pallone d'Oro.

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