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Messi non avrebbe potuto giocare neanche gratis al Barcellona: è illegale

Leo Messi ha detto addio al Barcellona ed ora in Catalogna è caccia al colpevole di una situazione che ha gettato un popolo intero nello sconforto. C’è chi imputa al presidente Laporta di non aver fatto tutto il possibile per riuscire a trattenere il fuoriclasse argentino, ma qualcuno accusa anche lo stesso Messi: se ci teneva tanto, perché non ha accettato di giocare gratis? Semplicemente non poteva farlo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Leo Messi è ad un passo dal PSG, come confermato lunedì sera da un membro della famiglia Al Thani, gli emiri del Qatar cui fa riferimento il fondo sovrano proprietario del club francese: "Tutto sistemato al 100%, Messi sarà a Parigi entro 72 ore". Una successione di eventi rapidissima, dopo il clamoroso addio al Barcellona di giovedì scorso che ha gettato nello sconforto un popolo intero. In Catalogna qualcuno non si rassegna ancora ed escono voci di offerte in extremis del club blaugrana per rifirmare la loro stella, ma la cruda verità è quella espressa dal presidente Joan Laporta in conferenza qualche giorno fa: "Se ci sono ancora spiragli? La trattativa con Messi è terminata nonostante avessimo un accordo con lui. Non possiamo tesserarlo a causa delle regole della Liga".

Nella notte è arrivata anche la conferma di Olé, che cita "un'ultima giocata del Barcellona, una proposta informale che è stata respinta, troppo tardi". Secondo il principale quotidiano sportivo argentino, "salto catastrofi, tutto è sulla buona strada per il viaggio di Leo a Parigi, l'accordo è quasi totale". Se Parigi festeggia ed attende spasmodicamente il proprio Messia, in casa blaugrana è caccia al colpevole: si va dal disprezzo per la scellerata gestione Bartomeu che ha portato il club nelle attuali disastrose situazioni di bilancio, ai sospetti per la fermezza del presidente della Liga Tebas nel negare qualsiasi formula che consentisse di rifirmare Messi, fino alle accuse a Laporta di non aver fatto tutto il possibile per trattenere il 6 volte Pallone d'Oro al Barcellona.

E poi ci sono quelli che attaccano anche Messi e le sue ‘lacrime di coccodrillo' versate nella conferenza di addio di domenica scorsa: se davvero ci teneva così tanto a restare – dicono i suoi contestatori – perché non ha accettato di giocare gratis o quasi, visto che non si trova nella condizione di dover elemosinare qualche milione di euro? La risposta arriva dalla legislazione spagnola in materia di lavoro: semplicemente non poteva farlo. Come sottolineato dal giornalista Colin Millar, firma del Mirror esperto di vicende spagnole,"sarebbe stato legalmente impossibile per Messi giocare gratis al Barcellona. Qualsiasi nuovo contratto deve riportare, per legge spagnola, almeno il 50% dello stipendio precedente per evitare manipolazioni finanziarie".

E poichè l'ultimo stipendio di Messi è stato di svariate decine di milioni, si capisce bene come anche con una sostanziosa rinuncia – magari finanche a quel 50% – sia stato comunque impossibile per il Barcellona farlo rientrare nei paletti del tetto salariale della Liga. Ma se anche paradossalmente fosse stato consentito all'argentino di giocare gratis, non avrebbe comunque potuto farlo: anche in quel caso, infatti, il club blaugrana non avrebbe potuto registrare il suo contratto – non trattandosi più di un rinnovo, dopo la scadenza del 30 giugno – perché ad ora non può depositare alcun nuovo contratto, visto che è di parecchio fuori dai requisiti richiesti dalla Liga in termini di rapporto stipendi-ricavi.

Allo stato attuale, infatti, anche senza il salario di Messi, il monte ingaggi del Barcellona è attestato sul 95% delle entrate, una percentuale di molto al di fuori dai limiti del budget consentito dalla Liga. È questo il motivo per cui non sono stati ancora depositati i contratti di Memphis Depay, Sergio Aguero (peraltro infortunato almeno fino a novembre), Eric Garcia ed Emerson Royal: i nuovi acquisti rischiano dunque di saltare il match d'esordio della squadra di Koeman nella Liga, il giorno di Ferragosto contro la Real Sociedad. Una situazione quasi incredibile per uno dei club più importanti al mondo.

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