Messi e Neymar come Maradona e Careca: storia di un’amicizia impossibile nata dalla gelosia
Nella storia del calcio difficilmente è esistita un'intesa speciale tra un argentino e un brasiliano. La coppia del Paris Saint Germain, riunitasi dopo quattro anni, segue le orme di quella che nel 1987 si formò all'ombra del Vesuvio ed è rimasta unica per oltre vent'anni.
"Il tuo brasiliano stenta ad accendersi". Queste le parole che Lionel Messi aveva rivolto all'allora presidente del Barcellona Sandro Rosell nell'estate del 2013, insoddisfatto del rendimento del fenomeno paulista acquistato dal massimo esponente del club blaugrana nell'ambito di una costosissima operazione sportiva ma anche di marketing. Oggi la relazione tra Neymar e Messi è quella di due grandi amici, come dimostrato in tantissimi scatti che hanno fatto il giro del mondo. Si tratta di un rapporto intenso e genuino che è esploso in modo fulmineo dopo un inizio stentato, arrivando a creare la sola vera e propria società di successo del calcio moderno composta da un brasiliano e un argentino che abbia potuto scomodare un paragone fino a quel momento l'unico precedente, ossia quello di Diego Armando Maradona e Careca al Napoli.
Messi e Neymar, dal freddo all'amicizia
Quando, nell'estate del 2013, Neymar approdò al Camp Nou, Messi non riuscì a nascondere una certa gelosia per colui che per molti sarebbe stato il suo erede designato. L'eterno risentimento calcistico che percorre il confine tra Brasile e Argentina era solo una delle cause dell'iniziale attrito del rosarino verso un ventunenne di belle speranze che portava dietro di sé il marchio di un'intera nazione. Dopo qualche settimana, una storica trasferta al Santiago Bernabeu avrebbe cambiato tutto. La prima assoluta di Messi, Neymar e Suarez insieme, con quest'ultimo ancora schierato come esterno offensivo e non come centrattacco, avrebbe visto i blaugrana perdere di schianto per 3-1 contro l'odiato Real Madrid. In quella debacle, tuttavia, l'unico lampo fu firmato dal brasiliano, che aveva illuso tutti con un acuto da solista portando il vantaggio il Barça e guadagnandosi subito dopo l'abbraccio e il sorriso di un Messi che da quel momento lo finì per accettare come uno dei componenti della sua cricca più intima. E così, mentre Johan Cruyff predicava una vendita di Messi per puntare esclusivamente su Neymar, i due solisti più incisivi e virtuosi del calcio mondiale davano vita a una sublime intesa riassunta in 232 gol e 119 assist totali registrati in quattro stagioni.
Maradona e Careca, amici in campo e a casa
26 anni prima della formazione di questa strepitosa coppia offensiva, la richiesta di Maradona a Corrado Ferlaino di portare Antonio Careca all'ombra del Vesuvio fu la miccia che permise di rompere l'atavico astio calcistico tra le tradizioni dei due paesi sudamericani. Innamorato del gioco del paulista, che ai mondiali 1986 aveva incantato nonostante l'eliminazione del Brasile ai quarti di finale, l'argentino aveva espressamente richiesto di averlo al suo fianco. A differenza di Messi, il quale inizialmente si era chiuso a riccio con il nuovo arrivato, Diego fu l'artefice della creazione della prima vera coppia di prim'ordine composta da un argentino e da un brasiliano su un campo di calcio.
Fin dal primo momento amici e complici, il numero 10 e il numero 9 del Napoli si trovavano a occhi chiusi in campo per poi rincontrarsi anche al di fuori di esso. Come ricorda a Fanpage.it Fernando Signorini, storico preparatore atletico dell'argentino, "Diego e Antonio erano veri amici. In campo hanno visto tutti come si intendevano alla perfezione, ma la loro complicità viveva anche fuori dal campo, quando si riunivano a casa di uno dei due. Ricordo che Careca ebbe l'ardore di invitare per la prima volta Diego a un churrasco, una braciata brasiliana diversa da quella argentina, e Diego ne rimase incantato per via del sapore più intenso della loro carne". La grande intesa tra i due, inoltre, fu accompagnata da quella creatasi tra le loro mogli Claudia e Fatima, le quali si facevano compagnia in tanti momenti.
Un mancino argentino e un brasiliano destrorso. I corsi e ricorsi storici di un calcio oggi meno romantico e più meccanico tornano a riproporsi oggi che Messi e Neymar si ritrovano a Parigi dopo i quattro anni al Barcellona. Se le statistiche e i trofei vinti sono incomparabili, è anche vero che la prima esplosione di una sincera amicizia palla al piede tra un argentino e un brasiliano si visse al San Paolo, oggi intitolato a Diego Armando Maradona, il primo vero rivoluzionario del pallone anche per aver spezzato i pregiudizi del pallone tra Argentina e Brasile.