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Messi e altri 4 non si accorgono dei cavi: tragedia sfiorata sul bus scoperto dell’Argentina

La “Scaloneta” è sbarcata a Buenos Aires alle 2:30 del mattino argentino e ha trovato un intero Paese riversato per le vie della città. I giocatori hanno abbracciato virtualmente i tifosi dal pullman scoperto, ma c’è stato un momento in cui la festa ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Argentina non è riuscita a prendere sonno: da quando ha saputo della partenza dell'aereo da Doha che trasportava i Campioni del Mondo a casa, nessuno è andato a dormire, dando il via immediato alla festa. Poco è importato che il volo facesse scalo prima a Roma per poi ripartire e compiere un ulteriore tragitto di 14 ore prima di atterrare a Buenos Aires in piena notte, alle 2:30.

Ad accogliere i giocatori, migliaia e migliaia di persone che si erano già riversate per le vie cittadine mandando in tilt la città. Così è nata una immensa festa spontanea tra la folla in strada e i giocatori sul pullman scoperto e non è mancato però anche un istante in cui il tutto poteva trasformarsi in tragedia, fortunatamente soltanto sfiorata.

Il momento che milioni di argentini attendevano da domenica, quando la Nazionale si è laureata campione del Mondo è arrivato nel momento in cui la "Scaloneta" è atterrata all'aeroporto di Buenos Aires attorno alle 6.30 italiane dal lungo viaggio che l'ha riportata a casa da Doha. Ad attendere i giocatori, una fiumana impressionante di persone in uno straordinario bagno di folla che ha celebrato Messi e compagni. In questo contesto di festa, il Governo ha decretato martedì 20 dicembre, festa nazionale.

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L'organizzazione della giornata prevedeva l'arrivo attorno alle 2:30 del mattino e un veloce viaggio verso l'AFA, la Federcalcio argentina, dove giocatori e delegazione avrebbero potuto riposare prima di riprendere i festeggiamenti verso mezzogiorno, ma tutto è saltato davanti all'enorme affluenza di tifosi e cittadini che hanno accolto il pullman. A scendere per primi dall'aereo sono stati ovviamente Lionel Messi, capitano della nazionale argentina, e Lionel Scaloni, l'allenatore del campione del mondo con la Coppa del Mondo in mano. Poi, uno per uno, i giocatori sono saliti sull'autobus che li aspettava per portarli alla sede dell'AFA, con in sottofondo il tradizionale "Muchachos!" oramai colonna sonora ufficiale per la 3a Coppa del Mondo argentina.

Immagini incredibili, di un oceano di persone che ha circondato il tragitto e ha ovviamente fatto collassare qualsiasi tabella di marcia organizzata, con l'autobus che ha impiegato ben un'ora e mezza per percorrere i tre chilometri che separano il quartier generale della Federcalcio dall'aeroporto. Scene di "locura" autentica che ha coinvolto in prima persona gli stessi giocatori che, pur stanchissimi, non hanno perso occasione per dare il via alle danze. Mentre la folla li osannava, in cinque sono saliti sul tetto del pullman scoperto: Paredes, De Paul, Otamendi e Di Maria insieme a Leo Messi. Una mossa azzardata perché lungo il percorso, i cinque non si sono accorti di diversi cavi elettrici che attraversavano la carreggiata e che hanno rischiato di farli finire sull'asfalto.

Nelle immagini andate in diretta sulle TV argentine si vede come i cinque giocatori siano intenti a salutare i tifosi, ignari del pericolo incombente: improvvisamente il bus imbocca una via a sinistra e appaiono tre-quattro cavi elettrici ad altezza delle loro teste. Fortunatamente all'ultimo istante si accorgono del pericolo e si abbassano evitando il peggio con lo juventino Paredes che è l'ultimo a rendersene conto e sfiora il cavo col capo, perdendo il cappellino.

Alla fine, fortunatamente non è accaduto nulla di grave ed è potuta proseguire la festa generale in una atmosfera incredibile, testimoniata dalle dirette televisive che non hanno mai staccato dalla messa in onda e dalle tante immagini e video che sono apparsi sui social. Il programma prevede che la  "festa ufficiale" inizi non prima delle 12:00 argentine,  ma la maggioranza dei tifosi resterà ovviamente per le strade in attesa di poter riabbracciare i giocatori della Nazionale argentina quando dalla sede dell'AFA partirà una nuova carovana verso l'Obelisco, attraverso un percorso prestabilito.

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