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Messi crudele, ignora completamente l’avversario che vuole la maglia: mezzo sguardo e se ne va

Un giocatore australiano ha provato per ben tre volte ad attirare l’attenzione di Leo Messi per farsi dare la maglia, ma non c’è stato niente da fare: il fuoriclasse argentino lo ha brutalmente ignorato.
A cura di Paolo Fiorenza
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Oggi l'Argentina ha giocato e vinto la seconda amichevole del suo mini tour in Oriente prima delle vacanze estive: il 2-0 sull'Indonesia a Giacarta (reti di Paredes e del Cuti Romero) segue il medesimo risultato di giovedì scorso sull'Australia a Pechino, quando Leo Messi è andato a segno dopo 80 secondi (di German Pezzella l'altra rete), dando poi spettacolo con giocate degne del suo talento smisurato.

Un po' meno degno del suo status di idolo globale è stato il comportamento tenuto dal prossimo giocatore dell'Inter Miami al termine del match contro i Socceroos: comprensibilmente si è scatenata la caccia alla sua preziosissima maglietta, resa nella circostanza ancora più meritevole di essere messa in una teca dal fatto che Messi indossandola ha realizzato il gol più veloce della sua carriera (e il numero 103 in 175 partite con l'Argentina).

In pole position per accaparrarsela si è piazzato il 20enne del Manchester City (quest'anno impiegato solo nella seconda squadra) Alexander Robertson. Era sicuro di avercela fatta il giovane centrocampista australiano di origini scozzesi, quando è riuscito a prendere posizione subito dietro Leo e finanche a toccarlo nell'assembramento di fine partita, ma il sette volte Pallone d'Oro (e probabilmente prossimo ottavo) lo ha brutalmente ignorato.

In un video diventato virale, si vede il prodotto dell'Academy del City avvicinarsi a Messi alle sue spalle e toccarlo sulla schiena. Il capitano dell'Argentina non reagisce ed allora Robertson prova a dirgli qualcosa per riuscire ad attirare l'attenzione della Pulce, che a quel punto si gira e gli dedica mezzo sguardo prima di tirare dritto e stringere la mano a un membro dello staff tecnico australiano.

Pur rimbalzato in maniera così rude, Robertson non si arrende e tenta ancora di farsi notare, ma non c'è niente da fare: per Messi è come se non esistesse. Alla fine il buon Alexander è costretto ad ammettere la sconfitta e uscire di scena abbozzando un sorriso di circostanza.

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