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Mondiali in Qatar 2022

Messi affrontato dal giocatore dell’Arabia Saudita resta impietrito: non riesce a dire una parola

Il video di Leo Messi annichilito da un giocatore dell’Arabia Saudita in un surreale faccia a faccia dopo il secondo gol che ha steso l’Argentina ha trasformato il 33enne Ali Al-Bulayhi in un eroe in patria. Gli ha urlato un messaggio tanto semplice quanto potente: due sole parole.
A cura di Paolo Fiorenza
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Alla terza giornata dei Mondiali in Qatar è arrivata la clamorosa sorpresa: l'Argentina di Messi, annunciata in grandissima forma e data tra le favorite per la vittoria finale, è stata battuta 2-1 dall'Arabia Saudita, la cui quota prima del fischio d'inizio – superiore a 20 volte la posta – dice tutto sulla disparità dei valori in campo. Eppure la squadra di Hervé Renard non ha assolutamente rubato niente, mettendosi nel taschino – grazie ad una tattica perfetta – i più blasonati avversari. A dispetto di una rosa sulla carta immensamente più talentuosa, Scaloni davvero ad un certo punto non ci ha capito più niente, non riuscendo a cambiare in corsa lo spartito del match.

La disperazione di Leo Messi dopo la sconfitta dell'Argentina contro l'Arabia Saudita
La disperazione di Leo Messi dopo la sconfitta dell'Argentina contro l'Arabia Saudita

Se in Argentina la sconfitta è stata accolta come un lutto nazionale viste le aspettative di un Paese intero – con giornalisti addirittura in lacrime al Lusail Iconic Stadium – ben diverso comprensibilmente è lo stato d'animo che nel dopo partita è dilagato in Arabia Saudita, dove i giocatori della storica vittoria già sono assurti a idoli nazionali. E se Saleh Al-Shehri e Salem Al-Dawsari – autori delle due reti che tra il 48′ e il 53′ hanno ribaltato la partita dopo l'iniziale vantaggio argentino su rigore di Messi – sono i volti che si sono presi le copertine, un altro calciatore dell'Arabia è diventato in poco tempo un mito assoluto agli occhi dei propri tifosi.

Si tratta di Ali Al-Bulayhi, 33enne roccioso difensore dell'Al-Hilal con cui ha vinto la Champions League asiatica nel 2019, una vita intera trascorsa nel proprio campionato nazionale lontano dai riflettori del resto del mondo. Il più insospettabile degli antieroi insomma, che in un preciso momento ha deciso di stagliarsi sul palcoscenico più grande della sua vita. È accaduto subito dopo il secondo gol dell'Arabia, quando – mentre tutti i suoi compagni festeggiavano l'autore della rete – Al-Bulayhi si è diretto con fare minaccioso verso Leo Messi per cantargliene quattro e far capire chi comandava.

Il video col faccia a faccia più improbabile dei Mondiali è diventato subito virale: la scena è surreale, quasi onirica se non fosse accaduta davvero. Al-Bulayhi arriva alle spalle del 35enne attaccante del PSG e ‘bussa' un paio di volte con decisione sulla sua schiena per attirarne l'attenzione, poi afferra con orgoglio la propria maglia e incomincia a inveire – non si sa in che lingua – nei confronti del basito Messi, la cui reazione è tra lo stordimento e la prostrazione totale. "Non vincerai, non vincerai!", queste le parole che il saudita rivolge al suo blasonato avversario – lo svelerà lui stesso nel dopo partita – quando manca ancora gran parte del secondo tempo del match.

Il campione rosarino resta letteralmente impietrito, non riuscendo a dire neanche una parola, completamente sovrastato dalla trance agonistica del giocatore saudita, in quel momento elevatosi a simbolo e interprete della volontà ferrea di un Paese intero di rovesciare i rapporti di forza scolpiti da un secolo di storia del calcio. Ad un certo punto Messi accenna un sorrisetto per darsi un contegno, quasi a voler dire, con regale supponenza: "Ma questo che vuole?". Poi arrivano Lautaro e Papu Gomez ad allontanare Al-Bulayhi e difendere il proprio leader, ma la partita in quegli istanti ha preso una piega non più modificabile.

"Non ci sono scuse. Saremo più uniti che mai – ha poi detto Messi nel dopo gara – Questo gruppo è forte e lo ha dimostrato. È una situazione che non abbiamo dovuto affrontare per parecchio tempo, ora dobbiamo dimostrare che questo è un vero gruppo". Le partite con Messico e Polonia diventano ora altrettante finali che l'Argentina non deve assolutamente fallire, per non diventare la delusione più grande di questi Mondiali e non far avverare l'auspicio di sventura pronunciato dal medico che curò Messi da bambino.

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