Messaggio forte e chiaro dallo spogliatoio: “Juve arrogante, non siamo il Real Madrid”
"Non possiamo permetterci di giocare con la puzza sotto il naso". E ancora: "Non siamo il Real Madrid". Due concetti semplici e molto efficaci. Un messaggio forte e chiaro che arriva dallo spogliatoio della Juventus dopo la vittoria sul Cagliari. È la sesta nelle ultime otto gare di campionato, la seconda consecutiva senza subire reti (appena due quelli incassati in sette partite). Il quarto posto si vede all'orizzonte, complice il mezzo passo falso dell'Atalanta col Genoa. E gennaio – il mese degli scontri diretti con Napoli, Roma e Milan – può essere decisivo per indirizzare le sorti della stagione.
Bere o affogare, la situazione è tale che i bianconeri non possono permettersi altri passi falsi: le due sconfitte di fila contro Sassuolo e Verona sono una ferita mai sanata, il pareggio beffa a Venezia è un nervo scoperto e il ritmo di quelle davanti è tale da spingere il portiere, Szczęsny, ad ammettere che "c'è ancora molto da migliorare, sia in difesa che in attacco".
Anzi, è proprio il numero uno ad affondare il colpo, a usare la lingua come frusta, a porre l'attenzione sulla cose che non funzionano, non vanno bene. Difetti e orpelli. Lacune mai colmate. Atteggiamento che non può essere da Juve, da grande squadra, da club che in dieci anni ha vinto ben nove scudetti ed è improvvisamente franato. "A volte sull'1-0 ci rilassiamo e ci lasciano schiacciare. Alla lunga non va bene, in certe situazioni giochiamo con la puzza sotto il naso. E questa cosa non mi piace. È successo tante volte… con il Cagliari ci è andata bene, a Venezia abbiamo preso gol".
Autocritica. Arriva anche da Federico Bernardeschi, autore del gol che ha calato il sipario sul match coi sardi dopo il vantaggio di Kean. Allegri ha lanciato all'ex viola segnali molto chiari: dalla battuta in allenamento ("hai problemi a un ginocchio? ne tieni due… puoi farcela") al "può ancora migliorare" detto fuori dai denti nelle interviste del dopo gara. E ‘Berna' ha capito l'antifona, toccando alcuni aspetti che hanno caratterizzato in negativo finora la stagione della Juventus in campionato. "Quando ci sono le difficoltà si nota di più tutti i difetti. All’inizio eravamo una squadra, ma non eravamo un gruppo. Poi ci sono stati alcuni sgambetti che ci siamo creati da soli… i traguardi si raggiungono con sacrificio e umiltà, non siamo il Real Madrid".