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Mendy a processo per presunto stupro: gli dicevano no e si vantava di aver “fatto sesso con diecimila donne”

“Te lo prometto, voglio solo guardarti”, è una delle frasi raccolte dagli inquirenti e pronunciate da una delle presunte vittime nel racconto dei dettagli. Una volta entrate in camera da letto, non potevano più uscire. La chiave era un “touchscreen con impronte digitali” attivabile solo da Mendy.
A cura di Maurizio De Santis
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Benjamin Mendy. Il difensore francese del Manchester City a processo per le accuse di presunto stupro.
Benjamin Mendy. Il difensore francese del Manchester City a processo per le accuse di presunto stupro.

Gli dicevano no e si vantava di aver "fatto sesso con diecimila donne". Al quarto giorno del processo che vede sul banco degli imputati il calciatore del Manchester City, Benjamin Mendy, e Louis Saha Matturie, sono le testimonianze rese dalle donne ad alzare il velo sui dettagli più oscuri del presunto caso di stupro finito in tribunale.

Il difensore francese è accusato di ben 10 reti (tra cui 8 stupri) e rischia una pena durissima. Lui nega tutto e smentisce ogni addebito ma i suoi legali dovranno fare appello a tutta la loro abilità per trarlo d'impaccio da una situazione difficile e far sì che ne esca ‘pulito' o – nella peggiore delle ipotesi – con una condanna più lieve.

Il filo del racconto, reso alla polizia e poi arrivato sul tavolo della procura, è servito a dipanare la matassa: punto di partenza è stato chiarire come e perché le donne si trovavano nell'abitazione del calciatore e successivamente introdurre ciò che avveniva nella villa nel Cheshire in cui sarebbero state consumate le violenze denunciate.

Il calciatore si dirige verso l'ingresso del tribunale dove si svolge il processo a suo carico.
Il calciatore si dirige verso l'ingresso del tribunale dove si svolge il processo a suo carico.

Una parte di quelle venute alla luce finora – e riportate dai tabloid inglesi – rivelano tre supposti episodi di violenza avvenuti tra il 23 e il 24 luglio di un anno fa in occasione di un party in piscina, una serata in discoteca e un successivo happening nella residenza di Mendy. In questo lasso di tempo avrebbe violentato tre donne: una di 22 anni e due di 19.

Conosciute in un locale, venivano poi invitate a una festa privata. Lì le giovani si ritrovavano – stando alle loro deposizioni – in stanze dotate di porta con chiusura speciale che potevano essere aperte solo dall'interno.

La chiave era un "touchscreen con impronte digitali" attivabile solo da Mendy attraverso il suo smartphone. Una volta introdotte nella stanza da letto, non avevano via d'uscita. "La porta è comunque chiusa", avrebbe detto il giocatore a una delle presunte vittime prima di farle delle avances. Ricevuto un primo rifiuto, avrebbe reagito provando a tranquillizzare la donna: "Te lo prometto, voglio solo guardarti", è la frase raccolta dagli inquirenti e divulgata in aula assieme a quel "minore dei due mali" scandito dalla ragazza.

Aveva accettato di togliersi i vestiti perché pensava che si sarebbe salvata, che avrebbe evitato il peggio. Invece no, lo avrebbe subito lo stesso. "Non sono timida, semplicemente non voglio fare sesso con te", è stata la testimonianza di una delle querelanti. Dinanzi alla sua reticenza, Mendy si sarebbe vantato di "aver fatto sesso con diecimila donne" prima di abusare di lei.

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