McKennie ora è nei guai: “Un egoista, so cosa ha fatto ed è irreparabile”
Il caso McKennie continua a far discutere sia oltreoceano che in quel di Torino. Il centrocampista sospeso per violazione del protocollo Covid dalla nazionale Usa in occasione del match contro il Canada, non sarà perdonato nell'immediato e resterà fuori anche per il delicato confronto contro l'Honduras. Pugno duro dunque da parte del ct degli Stati Uniti Gregg Berhalter che nonostante le difficoltà di formazione, non è sceso a compromessi. E c'è chi ha bacchettato pubblicamente il mediano della Juventus, ovvero la grande gloria del calcio a stelle e strisce Landon Donovan, molto deluso dal suo comportamento.
Nessuno sconto dunque da parte degli USA nei confronti di Weston McKennie. Il centrocampista che è una delle stelle della sua nazionale si prepara a tornare in Italia in anticipo, e dunque non prenderà parte alla prossima sfida delle qualificazioni mondiali. "Ci sono grandi aspettative per coloro che fanno parte della squadra nazionale maschile degli Stati Uniti e per avere successo è importante che tutti nel gruppo siano responsabili". Così il selezionatore Gregg Berhalter in un comunicato ha chiuso la discussione, con buona pace di McKennie sostituito dal collega dei San Jose Earthquakes Jackson Yueill.
McKennie è molto popolare negli Stati Uniti, alla luce della sua militanza in un top club europeo come la Juventus. Il suo comportamento dunque ha fatto ulteriormente "rumore" anche alla luce del precedente relativo alla festa organizzata nei mesi scorsi a Torino con alcuni compagni, in un periodo in cui erano vietati gli assembramenti (per questo anche la Juve potrebbe punirlo nuovamente). Ma cosa ha fatto nello specifico McKennie? Qual è stata la sua violazione del protocollo Covid? Nella serata di ieri si era diffusa un'indiscrezione secondo cui il calciatore sarebbe stato punito per aver firmato autografi senza mascherina. Un'ipotesi confermata anche da alcuni video relativi all'arrivo allo stadio prima del match contro il Canada. C'è chi è a conoscenza di quanto realmente accaduto, ed è rimasto profondamente colpito in negativo, ovvero Landon Donovan icona del calcio americano.
L'ex calciatore e allenatore recordman di gol con il Team Usa, si è detto incredibilmente deluso dal comportamento di McKennie. In occasione del podcast Futbol con Grant Wahl, il classe 1982 ha dichiarato: "Dirò solo che sono al corrente di quello che è successo. Non lo racconterò pubblicamente. Sono incredibilmente deluso da Weston, incredibilmente deluso. Senti, posso capire che essere alla Juventus durante una lunga stagione di club, stai seduto a casa per mesi e mesi e mesi e vuoi avere persone in casa. È la cosa più intelligente da fare? No, ma posso capirlo. Questa però è una settimana della tua vita con tre partite fondamentali, non solo per te ma per i tuoi compagni di squadra e per il tuo Paese per andare a giocare la Coppa del Mondo e il livello di egoismo in quel momento è onestamente oltre per me".
Donovan non vuole sentire parlare di attenuanti legate alla giovane età di McKennie, che ha complicato i piani della sua squadra per un danno quasi "irreparabile" anche a livello di gruppo: "È giovane ma è abbastanza grande da capire che non lo devi fare. Non devi metterti in questa situazione, e non devi mettere la squadra nei guai. Con lui in campo le possibilità sarebbero aumentate. Sono deluso, certo non è un essere umano orribile, ma deve imparare. È qualcosa di quasi irreparabile e ha molto lavoro da fare con i compagni per assicurarsi che non accadano più cose del genere, perché perdi la fiducia di chi ti sta incontro.Vedi Pulisic? Lui sa cosa significa, ha pianto perché non è andato al Mondiale".