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McKennie e Weah svelano la richiesta principale alla Juve: “Cosa ci dice Allegri? Di difendere”

Weston McKennie e Timothy Weah, in un’intervista doppia rilasciata a DAZN, hanno parlato delle richieste di Allegri in campo alla Juventus.
A cura di Vito Lamorte
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Weston McKennie e Timothy Weah sono stati protagonisti delle partite degli Stati Uniti contro la Germania e il Ghana, con il bilancio di una vittoria e una sconfitta. I due calciatori sono rientrati a Torino in vista di Milan-Juventus e sono le figure di spicco di un'intervista doppia nel format Culture di DAZN.

Quella contro i rossoneri sarà una gara molto particolare, visto che ci saranno i quattro calciatori americani in campo con Weah e McKennie in maglia bianconera e la coppia Pulisic-Musah, gli altri quella bianconera, . E proprio i due juventini hanno parlato a ‘Dazn’, al programma ‘Culture’, di quello che è al momento il loro inizio di stagione.

Wea ha parlato di questa sua prima esperienza nel campionato italiano e ha svelato qual è la richiesta che gli viene fatta più spesso dal suo allenatore: “Il campionato mi piace, è competitivo. Campionato tatticamente difficile? No. Semplicemente è un campionato molto difensivo, davvero molto difensivo ad essere onesti. Cosa mi chiede Allegri? Di difendere“.

"Allegri ci dice di Usare le gambe", ha aggiunto McKennie.

Qualche giorno fa il figlio d'arte in un'intervista a La Gazzetta dello Sport aveva espresso la sua preferenza per un ruolo: "Nella Juve gioco in una posizione più arretrata rispetto alla nazionale, ma mi sto adattando bene. Con gli Usa gioco nei tre dietro all’unica punta, con trequartisti di qualità come Pulisic e Gio Reyna, una posizione che mi piace molto. Dove mi trovo meglio? Se potessi scegliere preferirei giocare a sinistra, con la possibilità di accentrarmi e cercare la conclusione. Ma capisco bene quali siano le esigenze della squadra".

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McKennie si è soffermato sul fatto che Allegri lo fa giocare in più ruoli: ‘‘Sono sempre stato in grado di giocare in diversi ruoli che è un'arma a doppio taglio. Perché alla fine della mia carriera vorrei essere ricordato come uno che era forte in un ruolo, non buono in molti. Quindi, ovviamente, mi vedo come un 8 come centrocampista ma alla fine ho sempre detto che qualsiasi cosa la squadra abbia bisogno per vincere la farò". 

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