Mbappé ripete sempre lo stesso gesto col trofeo del migliore in campo: è un boicottaggio
Stanno sempre più diventando i Mondiali di Kylian Mbappé, lo straordinario fenomeno in possesso di una Francia che da Campione del Mondo in carica, sta dando segnali fortissimi a tutte le altre avversarie in Qatar. Dopo aver gestito senza alcun problema la Fase a Gironi, malgrado la sconfitta di misura con la Tunisia (a ottavi già raggiunti), la nazionale transalpina ha mostrato una evidente prova di forza battendo la Polonia, 3-1 e guadagnandosi l'accesso ai quarti di finale.
Il tutto, ovviamente, nel segno inconfondibile di Kylian Mbappé, il suo giocatore maggiormente rappresentativo e che sta mostrando tutta la propria classe di gara in gara, prendendosi la scena a suon di giocate e gol. Non a caso, al momento è già in vetta solitario alla classifica dei capo cannonieri in Qatar, ha strabiliato gli occhi del mondo con giocate, finte e scatti da autentico fuoriclasse e sta rincorrendo il record più significativo, provando a toglierlo ad un certo Pelé: poter coronare due Mondiali consecutivi a nemmeno 24 anni.
Uno lo ha già in bacheca, ottenuto quattro anni fa in Russia, l'altro è in pieno svolgimento e questa Francia sembra possedere tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Malgrado i problemi della vigilia, con diversi infortuni tra cui il forfeit del Pallone d'Oro, Karim Benzema (rimasto però clamorosamente in rosa), oggi la nazionale di Deschamps è tra le più accreditate alla finale, che si disputerà domenica 18 dicembre. Due giorni prima del 24° compleanno di Mbappé, il che – appunto – lo renderebbe al pari del più superbo campione di ogni tempo, O Rei.
Intanto, l'astro della Francia e del PSG si gode il momento: altri due gol alla Polonia e altro titolo di MVP, miglior giocatore della partita. Un'abitudine che in Qatar è arrivata già alla sua terza volta in quattro uscite della Francia. Sia contro l'Australia, sia contro la Danimarca, Mbappé si è preso il premio che la FIFA in Qatar ha associato ad uno dei suoi principali sponsor, la Budweiser. La terza volta è arrivata dopo l'ottavo di finale con la Polonia, altro premio, altro encomio e altra foto ufficiale con il trofeo. Che, però, ha sottolineato un aspetto che già non era sfuggito e che si è puntualmente ripresentato.
Mbappé ogni volta che è stato premiato con il trofeo della partita, non è mai voluto essere associato proprio allo sponsor principale dei Mondiali, Budweiser e ha deliberatamente nascosto il marchio in tutte le sue fotografie ufficiali per evitare di promuovere l'alcool ai Mondiali, mantenendo fede alla sua politica di non pubblicizzare bevande alcoliche, scommesse sportive e cibo spazzatura. Per Budwiser l'ennesimo affronto, in un mondiale difficilissimo per la casa di produzione statunitense già finita nei divieti imposti dal Governo qatariota che ha messo a dura prova il proprio accordo con la FIFA stessa.
Ovviamente, il comportamento di Mbappé ha destato più di una semplice curiosità, anche se l'organizzazione mondiale ha sorvolato sulla situazione, così come sulla sua metodica assenza alle interviste del post partita in qualità di MVP che – per contratto – i calciatori devono rilasciare. Lo fanno tutti, tranne la stella francese che ha imposto il suo ‘diktat' alla propria Federazione che lo ha assecondato, pagando le tutte multe che ogni volta deve elargire alla FIFA per non avere ottemperato al regolamento sottoscritto. Un altro elemento che non è passato di certo inosservato e sul quale lo stesso Mbappé dopo la vittoria sulla Polonia ha voluto dire la sua: "Le pagherò io, non è giusto che la Federcalcio si assuma costi per una decisione puramente personale".
Ma anche in questo caso c'è un motivo ben preciso per una scelta controcorrente che Mbappé ha deciso di assumere per l'intera durata del torneo. Il campione francese infatti non ha alcuna intenzione di voler rispondere ad eventuali domande che arriverebbero, inevitabilmente a chiedere sul suo futuro al PSG o in altri club. Argomento considerato tabù: la sua testa è unicamente ai Mondiali e non c'è domanda, multa, trofeo o sponsor che lo farà desistere.